Sono
cambiati i tempi rispetto agli anni '70, '80 e '90, la musica cerca
di trarre giovamento da internet. Questa moderna arma che è
indissolubilmente legata al computer, permette oggi di farsi conoscere
ed autoprodursi agli occhi di tutto il mondo. Servono sempre meno
le sale d’incisione e le case discografiche che producono, ma
questo non è del tutto un lato negativo per le sorti della
musica. Migliaia di talenti musicali in tutto il globo, senza internet,
sarebbero restati nell’anonimato e nell’indifferenza.
Uno di questi è Alessandro Bottura, un nostrano e valido polistrumentista.
Bottura ama suonare principalmente il basso ed il modo di proporsi
richiama inesorabilmente alla mente, il nome di Jaco Pastorius. Stiamo
parlando dunque di un Rock Jazz con sprazzi di Fusion. Sicuramente
ai più attenti di voi, il nome di Bottura non risulta nuovo,
ed infatti Lastfm.com ha fatto il suo lavoro.
Il brano “May Day Mayhem” poi è il primo in classifica
su RadioIndy in America e di Reverbnattion qui in Italia. Per questo
troviamo “Morning Grooves” su Amazon.com, I Tunes, CD
Baby, Napster e molti altri siti del genere. Internet è una
coltellata alle spalle per il music business a causa del download
selvaggio, ma allo stesso tempo una inesauribile fucina di nuovi artisti.
“Out Of Sight” è un brano che mette in evidenza
immediatamente le doti dell’artista ed apre più che degnamente
il cd. Personalmente amo molto il suono caldo del basso e questo mi
scalda dentro, facendomi subito affezionare a questa musica. Non nascondo
neppure di essere stato un grande sostenitore dei francesi Uzeb e
chi di voi li conosce capisce cosa intendo per suono caldo, credo
Bottura stesso. L’improvvisazione del Jazz, buoni assolo di
chitarra e qualche simpatica rullata, accompagnano tutto l’ascolto.
Non a caso il secondo brano porta il titolo di “Mind, Passion
& Instinct”, vero sunto di “Morning Grooves”,
valido più di mille parole.. Attenzione però, non siamo
al cospetto di un disco autocelebrativo, malgrado gli ingredienti
possano far pensare a questo, qui c’è anche cuore e momenti
di piano molto attenti alla struttura della melodia. C’è
gioia in “Quetzalcoatl”, tanto è vero che il piede
parte da solo al ritmo del brano. Gustosa anche la dinamicità
della chitarra nel finale di “Draf Kids’ Disco”,
ma come ho gia avuto modo di dire, la star del disco è “My
Day Mayhem”. Trascinante nel ritmo ed esplosiva nel basso e
rappresenta al meglio il sound odierno di Alessandro Bottura.
Tutto il disco si lascia ascoltare con grande piacere e scivola via
velocemente nelle sue nove tracce e cinquanta minuti. Certamente non
sono tutte rose e fiori, veniamo alle pecche (seppure poche), ritengo
che a volte ci sia più bisogno di osare, per quello che concerne
il lato compositivo. Cioè di dare una zampata stilistica, troppo
spesso (e questo è colpa anche del genere) vengono in mente
dei deja vu. Il secondo neo è una piccola critica, io personalmente
sono ancora legato a certi stilemi, per cui a mio modo di vedere,
l’artwork è ancora importante, un completamento del tutto…
e qui non ci siamo. Per il resto, ragazzi date un ascolto a questo
nuovo artista italiano, vedrete che non ve ne pentirete. Intanto benvenuto
ed un in bocca al lupo ad Alessandro Bottura. MS
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