La
ristampa dell'opera seconda di questo misconosciuto chitarrista francese,
che ha militato anche negli squilibrati Gong e che ha più volte
collaborato con Steve Hillage, mi ha decisamente colpito.
Il disco è stato realizzato nel '79 ed è permeato da
una forte vena funky danzereccia che ricorda più Diana Ross
che i Gong, ma Boule è un virtuoso, in particolare è
un gigante del glissato, una particolare tecnica di chitarra che conferisce
un suono stralunato e spaziale, infatti, dopo i primi sette minuti
il disco sferza bruscamente in territori space rock degni di ben altri
artisti.
I brani mantengono un tappeto ritmico funkeggiante e easy listening,
ma le aperture melodiche e ispirate della chitarra di Christian sono
spettacolari, iniziate ad ascoltare questo disco dalla terza traccia,
"Psychedelik" (il titolo è tutto un programma) e
vi innamorerete di questo artista stralunato e geniale, il solo di
organo poi non è da meno di quello di chitarra. Da qui in poi
non ci sono più cali di tensione e gli amanti dello space rock
non devono farsi sfuggire questa perla, un po' "diversa",
ma ingegnosa e godibilissima. Chi non vorrebbe sedersi a bordo di
un'astronave intergalattica e rilassarsi mentre ammira gli spazi infiniti?
Questa è la sensazione che si prova ascoltando "Non Fiction",
non ci sono combattimenti stellari o momenti di esaltante epicità,
ma troviamo grande lirismo psichedelico e spaziale, di cui è
un ottimo esempio la spettacolare suite "Viva Da New Sound".
In finale troviamo due bonus incise nel '99, vent'anni dopo ritroviamo
un artista che non ha perso lo smalto di un tempo e che esprime ancora
una grande ispirazione.
Non Fiction è un piccolo capolavoro. GB
|