Che Bozzio sia un super virtuoso della batteria dovrebbe essere sfuggito
a pochi, visto che sono parecchi anni che presta il suo prezioso contributo
in vari album come ambito session man. Nella sua carriera ha spaziato
dal jazz al prog, senza disdegnare contaminazioni col metal e con
il rock e questa raccolta offre uno spaccato sui suoi trascorsi.
Il problema, invece, è rappresentato dall’etichetta che
pubblica questo album: la Magna Carta. Per chi non lo sapesse questa
è stata una delle prime etichette a credere nel prog metal
quando ancora i Dream Theater non erano conosciuti che da pochi appassionati.
Inoltre è stata quella che ha di fatto lanciato la moda delle
collaborazioni trasversali con progetti tipo Explorers Club, Liquid
Tension Experiment e altri. Col tempo l’etichetta ha purtroppo
perso pezzi e talenti e adesso non si capisce più bene dove
voglia parare, tanto che anche i Magellan, i suoi pupilli, se ne sono
recentemente andati.
Questo album raccoglie otto brani di cui sei sono già apparsi
su vari dischi targati Magna Carta come quelli registrati dal trio
Bozzio Levin Stevens, il primo Explorers Club, Feeding the Wheel di
Jordan Rudess, quello fatto in coppia con Billy Sheehan e il brano
apparso su Drum Nation, mentre gli altri due sono ineditie sono piuttosto
sperimentali. Inoltre il cd contiene una traccia interattiva con un
intervista di circa un quarto d’ora e un brano audio tratto
dal secondo Explorers, francamente avrei preferito vedere anche qualche
“trucchetto” del nostro o comunque qualcosa legato al
suo modo di suonare, peccato. Quindi lo stile di Bozzio è ben
rappresentato in generi e situazioni molto diverse fra loro.
In definitiva Terry resta un musicista che è un gran piacere
ascoltare e i compagni di viaggio che lo affiancano sono tutti stelle
di prima grandezza, ma come raccolta non mi sembra molto significativa,
meglio sarebbe potersi procurarsi i vari album qui rappresentati.
GB
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