Fra
i giovani emergenti spicca il nome del siciliano Fabrizio Cammarata,
in arte The Second Grace (nome estrapolato da una canzone di Nick
Drake), che in poco tempo ha già ottenuto molti consensi e
che si esibisce spesso all’estero in paesi come la Germania
e il Canada, non ci sono ancora molte note biografiche su questo giovane
artista, per cui andiamo subito ad esplorare la sua musica.
Rooms parte come un disco di Bob Dylan di inizio carriera, voce (tutti
i brani sono cantati in inglese) e chitarra acustica e una melodia
tanto bella quanto fresca nella sua semplicità, se volete “All
I Know” non brilla per originalità, ma per bellezza,
Fabrizio dimostra subito una grande classe e confeziona un brano pieno
di riferimenti musicali colti, che affondano le radici nel folk americano.
“Alone & Alive” introduce elementi world music mediterranei
con l’inserzione di una ritmica dal sapore africano, ma poi
entrano anche delle chitarre elettriche molto psichedeliche, che creano
un contrasto inedito e suggestivo. Ogni nuovo brano che segue ha il
sapore di una storia raccontata con grande delicatezza e padronanza
musicale, Cammarata conosce la musica e ci delizia con una serie di
affreschi uno più riuscito dell’altro. I brani sono dieci
e sono tutti belli, anche se non si discostano molto da quanto già
espresso, ma Cammarata non si ripete, piuttosto offre sempre nuovi
punti di vista, su un tema comune, che sa di quotidianità portata
in musica, di viaggi e di esperienze da condividere.
La Sicilia è una terra ricca di contrasti e di cultura, Fabrizio
è un degno figlio di questa terra, non troviamo nel suo sound
accenni folkloristici locali, ma la forza di una tradizione, che si
esprime in una proposta musicale profonda e ricca di suggestioni.
Peccato non ascoltare un disco così bello. GB
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