FRANCK
CARDUCCI - Oddity Seldproduced Distribuzione italiana: no Genere: Prog Support: CD - 2011 |
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In molti amiamo la musica, qualunque sia il genere. I gusti personali non si mettono in discussione. Ma chi segue l’Heavy Metal, il Jazz ed il Progressive Rock sono i fans più efferati. Ognuno di loro si informa dettagliatamente sulle uscite discografiche ed è un gran cultore oltre che generalmente collezionista di dischi. Nessun particolare deve sfuggirgli. Il fans del Progressive Rock è uno di questi, attento, critico e bacchettone, ma in fondo un amante totale della musica. E’ proprio a lui che è indirizzata questa recensione, perché Carducci è un artista amante del genere ed è al proprio debutto, proponendo un Prog Rock a cavallo degli anni ’70 in stile Genesis ed il New prog seguito dopo gli ’80. Il francese Franck Carducci è un multi-strumentista (basso, piano, chitarra, batteria, etc etc.), Nella tenera età di cinque anni, gia mette le mani e suona tastiere ed organi. Offre nel tempo la propria opera di strumentista ad oltre venti band, mentre oggi lo ritroviamo come protagonista in questo debutto solista dal titolo “Oddity”. Qui si coadiuva di importanti artisti del calibro di John Hackett (flauto), Larry Crockett (batteria), Phildas Bhakta (batteria) e Yanne Matis (voce). Se andiamo a leggere i titoli delle sette tracce che compongono l’album, noteremo alla numero sei qualcosa di familiare, quel “The Carpet Crawlers” che tanto ha spopolato nel 1975 in “The Lamb Lies Down On Broadway” dei Genesis di Peter Gabriel. Questa musica, come ho detto in precedenza, risiede nel DNA di Franck. Carducci dunque ha alle spalle un buon bagaglio culturale-musicale e non si limita a proporlo senza alcune variazioni personali, proprio per questo si denotano le influenze New Prog. La band che potrebbe venire alla mente degli ascoltatori più attenti sono i Pendragon di Nick Barrett, grazie anche all’impressionante somiglianza timbrica con Franck. Il disco contiene brani di media e lunga durata, ad esempio l’iniziale “Achilles” è una suite di quindici minuti. Qui risiedono tutti gli ingredienti che piacciono ai fans del genere, annessi i cambi di tempo ed i buoni solo strumentali. Si sa, questo è il binario che percorre il Prog. Le chitarre spaziano dunque dai Genesis ai Pink Floyd, , mentre le melodie proposte sono inflazionate, ma sempre gradevoli da ascoltare. Bello l’inizio del piano in “The Quind” e qui si ripropongono le coralità vocali care ai suddetti Pink Floyd, quelli di “The Wall”. Episodi riflessivi ed eleganti si alternano ad altri più vigorosi e diretti, pur restando sempre in ambito strettamente onirico. Più scanzonata “The Eyes Of Age”, un salto nel Folk britannico e non solo, mentre la successiva “Alices Eerie Dream” è un'altra mini suite con tutte le carte in regola. New Prog DOCG. Gustose le fughe di chitarra elettrica. Stesso discorso per “The Last Oddity”, per il sottoscritto il brano più piacevole, anche se il livello degli altri è similare. La cover “The Carpet Crawlers” è ben eseguita, toccante, acustica e vibrante. Chiude la bonus track “Alices Eerie Dream” in versione breve, forse più adatta ai passaggi radiofonici. Franck Carducci ha fatto una bella sorpresa con questo debutto, il disco è piacevolmente scorrevole. Ovviamente consigliatissimo ai Pendragon fans, ora però per i prossimi dischi, mi attendo un passo in più in ambito personalità. Da ascoltare senza remore per un ora di buona musica. MS Altre recensioni: Torn Apart |
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