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STEEL - There's a Tear in My Beer Wild Kingdom Distribuzione italiana: Audioglobe Genere: Roots Rock Support: CD - 2007 |
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Steel è un tastierista con un passato importante, in particolare
nel circuito punk inglese. Anche se il suo nome forse non è molto
noto, ha fatto parte di formazioni seminali come The Boys e The Hollywood
Brats, ha suonato anche con Ian Hunter nel progetto Dirty Laundry. Questo
suo nuovo disco solista ce lo presenta in una veste più intima,
alle prese con alcuni grandi classici del passato e con alcune composizioni
proprie. Il tema dominante di questo album è il country blues, in altre parole le radici del rock, tre brani sono tratti dal repertorio di Hank Williams, compresa la title track, un manifesto che ricorda per certi versi la vita spericolata. Atmosfere notturne e tristi, storie di vite vissute ai margini, che cantano di antierori quotidiani. Casino Steel è il menestrello ideale per questo album vagamente metropolitano. Il disco è stato registrato nel 2005 a Oslo e viene oggi ristampato senza grosse modifiche. Conoscendo i trascorsi di Steel è difficile immaginarlo in questo contesto nostalgic rock, forse sta invecchiando, forse è diventato più riflessivo, forse si è innamorato delle vere radici della musica che ha sempre suonato e dopo aver sperimentato la trasgressione ha voluto ritornare alle origini e ad un sound più sincero. Certo non è un album “veloce” e non è nemmeno da ascoltare velocemente, piuttosto se lo volete ascoltare, allora rilassatevi e procuratevi una bella birra fresca, da sorseggiare lentamente, molto lentamente. GB |