Bill Champlin è stato membro dei Chigago negli anni ’80, contribuendo ad album di successo come “16” e “17”, per poi darsi ad una carriera solista poco conosciuta. Un veterano che torna dopo un lungo silenzio di circa tredici anni con un disco di rock dal gusto radiofonico, che mostra una classe sopraffina. In altre parole AOR superlativo, dove tutti i musicisti suonano in modo splendido e ci regalano un album pieno di gusto. Da notare che fra gli ospiti spiccano i nomi di Steve Lukather e Peter Cetera.

Dei tredici brani presenti nel cd non ce n’è uno brutto, a partire dalla simpatica “Total Control”, che ad un certo punto sorprende per i suoi giochi ritmici e per un organo jazzato, che si muove con grande libertà. Rock, Blues, Jazz si mescolano in un esplosione di vitalità contagiosa, certo certe soluzioni sono destinate ad un pubblico che ama approfondire l’ascolto e che non si ferma alle prime emozioni, ma che scava dentro ai solchi in cerca di ogni sfumatura e che si emoziona nel scoprire sempre nuovi stimoli. Così è la musica di questo No Place Left to Fall, che incanta ad ogni brano, con una track list dove è difficile trovare dei punti deboli, anche se ci sono degli episodi che spiccano sugli altri, come “The Truth” che ha delle armonie vocali sorprendenti, oppure le ariose aperture melodiche di “Never Been Afraid” che ricorda vagamente le melodie dei Chicago.

Questo disco si rivolge ad un pubblico amante del rock melodico, ma è così ben fatto che può piacere davvero a tutti, ma che siano tutti gli amanti della buona musica. GB

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