Secondo
lavoro per il nuovo progetto di Kevin Moore e ancora una volta si
capisce perché non poteva restare nei Dream Theater. E' un
disco di musica elettronica e riflessiva che ben poco ha di progressivo.
La formazione comprende, oltre a Kevin, solo il chitarrista David
Iscove, che si sente anche poco.
Sinceramente non ho penalizzato questo disco perché si tratta
di musica elettronica, ma se vi interessa questo genere è meglio
che vi rivolgiate ad altri artisti come l'immenso Klaus Shulze o ai
Tangerine Dream tanto per fare due nomi.
Per quanto mi riguarda Moore ha fatto un buco nell'acqua, manca quell'atmosfera
inquietante e spaziale tipica della migliore musica elettronica, non
c'è nemmeno la poesia presente nel superclassico In A Wild
Sanctury di Beaver and Krause, non troviamo l'ossessiva e angosciante
tenebra dell'elettronica dark. Sembra solo un lavoro stanco e malinconico,
triste come un bicchiere vuoto, noioso come un film di maniera dove
non succede mai niente con attori muti che si nutrono di silenzio.
Non è che Kevin non sia bravo, ma non è tagliato per
questo genere di musica. Ahimè, se non fosse per il suo glorioso
passato nessuno si accorgerebbe del suo nuovo gruppo e personalmente
mi dispiace. Non c'è neanche un brano che si faccia ricordare,
peccato. GB
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