Rock Impressions

CIRCLE II CIRCLE - The Middle of Nowhere

Ci vuole molto coraggio e lucidità per lasciare una band di affermato successo come i Savatage e rimettersi in gioco con un progetto tutto nuovo senza nessuna credenziale a parte il proprio nome e una bella voce. Zaccary Steven ha fatto tutto questo e i risultati stanno dando i loro frutti, quello che abbiamo tra le mani è un piccolo gioiello di metal americano non troppo lontano dalla band madre.

'The Middle of Nowhere' segue il già bello disco d'esordio regalandoci una manciata di canzoni sempre classiche, ma con un occhio di riguardo alle produzioni contemporanee per quanto rigarda i suoni decisamente potenti per dischi di questa fattura, così legati alla tradizione metal di stampo americano (il suono generale mi ricorda parecchio le ultime produzioni soliste della simpatica canaglia Blaze Baley).

L'etereo arpeggio di 'In this life' supporta la fantastica melodia cantata da Zaccary per poi aprirsi in un riffing molto pesante; la tensione aumenta anche nel ritmo ma poi si dipana all'arrivo del ritornello tanto bello quanto malinconico, miglior inizio non poteva esserci.
Segue 'All that remains' che inizia potentissima con l'incidere del basso leggermente distorto in evidenza, Zaccary segue la musica regalandoci un bel pezzo di metal moderno molto diverso dalla quello che siamo soliti ascoltare dai Circle II circle.
'Open season' riprende la lezione dei Savatage più cattivi anche qui in chiave più moderna soppratutto nei suoni di chitarra anche se il pezzo risulta fin troppo somigliante alla canzone precedente.
Il disco prosegue senza grossi scossoni e 'Holding on' passa via senza lasciare il segno; molto meglio 'Cynical ride' ritmicamente più frizzante e piena di ottimo groove rock.
'Hollow' si appoggia su un ottimo riffing di chitarra ma si appoggia su un ritornello troppo poco incisivo per essere ricordato.
'Psycho motor' è invece ottima grazie sopratutto all'ottima interpretazione di Zaccary e all'incidere ritmico alternato del ritornello.
Con 'Faces in the dark' dall' incidere lento ma deciso si ritorna alla memoria del mitico 'Edge of Thorn' dei Savatage rivitalizzando il disco che come avete potuto leggere sopra latita nella parte centrale.
Anche 'Middle of nowhere' è bellissima grazie al sapiente uso del pianoforte e delle orchestrazioni mai invadenti, anche qua torna alla memoria lo spettro dei Savatage soprattutto nella parte centrale caratterizzata da un coacervo di cori che ricordano la magnifica 'The chance' (dal seminale Handful of rain) ma la canzone è troppo bella e vive sicuramente di luce propria.
Chiude il disco l'arpeggiata 'Lost' che si appoggia solo su chitarra classica e voce, anche qui sentitissima interpretazione del leone Zaccary.

Una prova convincente per i Circle II circle anche se le canzoni nella parte centrale tendono ad assomiglirsi un po' troppo, sicuramente un ottimo antipasto in attesa che la ex-band madre ritorni sulle scene con un nuovo CD. MF



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