La storia di questa band di Forlì sembra un romanzo, nati alla
fine degli anni ’80 pubblicano il primo disco nel 2017, una
passione sopravvissuta tanto a lungo non poteva non nascondere un
progetto di valore e questo secondo album mostra il valore di questi
artisti che hanno tenuto duro. Gli ambiti di appartenenza sono diversi
si parte da un metal anni ’80, penso a band come Witchfynde,
Angelwitch, Trouble, Cloven Hoof, Cirith Ungol, ad un più vivace
heavy rock attuale, a cui si aggiunge qualche tinta prog.
Teatrali ma anche diretti, i riff taglienti di chitarra si innestano
in giri articolati che rendono interessante l’ascolto. Non c’è
nessuna nostalgia, i Circus Nebula non guardano al passato con la
voglia di tornare indietro, nel loro sound ci sono sufficienti elementi
di modernità per capire che le radici servono per elaborare
una proposta personale, rispettosa ma non pedissequa. Ecco allora
questi brani che trasudano inventiva e classe. Per questo possono
piacere sia a chi ha amato i gruppi ricordati, sia per chi non si
è chiuso a quanto venuto dopo.
Mi fa piacere vedere che un progetto come questo ha saputo vincere
contro le difficoltà, c’è sempre speranza. GB
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