Gruppo
olandese dedito ad un prog di buona fattura, accostabile ai gruppi
inglesi degli anni ottanta come Marillion, Pendragon e Pallas più
che ai classici dei seventies, ma comunque capace di comunicare emozioni.
Le nove tracce hanno un incedere discretamente epico e solare, ottimista
e poetico, non ci sono ombre o tensioni preoccupanti, ma si ha sempre
la sensazione di muoversi su di un terreno sicuro e privo di asperità.
Il brano di apertura "Limits" è un po' banale, ma
la seconda "Autumn" alza subito il tiro e con una sezione
ritmica in grande spolvero mostra una band preparata e in possesso
di una certa personalità, verso il finale però il brano
si accosta molto ai Pendragon. Non si tratta davvero di musica molto
originale, ma non è nemmeno una scopiazzatura priva di spunti
interessanti, come in "Port" dove un riff acustico abbastanza
originale da l'avvio ad un viaggio onirico con buone idee e discreti
cambi d'atmosfera, inseriti in una solida struttura. Piuttosto impegnata
e personale risulta anche "Gigolo", una riflessione priva
di fronzoli e tutt'altro che banale. Piacevole anche "Moving
in Circles", con la chitarra acustica in evidenza e un gran lavoro
di basso, anche qui il finale è fiacco. "The Birthday
Party", invece, cerca di fare il verso a Ozric e Gong. Ottimo
brano la bonus track conclusiva "Chateau Jam", uno strumentale
molto tecnico e ricco di spunti a conclusione di un lavoro discreto,
ma ambiguo e disomogeneo. GB
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