Ecco finalmente un disco di prog che non viene dai soliti paesi come
la Svezia o gli USA, bensì arriva dalla lontana Australia!
Il gruppo si forma attorno al ’98 e nel 2005 dà alle
stampe il debutto discografico di cui questo Sharing Space è
il successore. I Cog sono un trio composto da Flynn Gower (vocals,
guitar), Luke Gower (bass) e Lucius Borich (drums), quindi niente
tastiere e questa è una seconda “notizia”, ma fondamentalmente
il sound dei nostri è un roccioso prog venato di indie rock,
post rock e sperimentazioni moderne, musica scomoda e ruvida che segue
le orme di formazioni come i Tool.
Il disco è composto da tredici tracce ed è piuttosto
lungo, superando i settantadue minuti, la partenza è molto
buona e ad un volume piuttosto alto gratifica l’ascolto con
ondate di prog energico e vitale, ma alla lunga il risultato è
un po’ prolisso e l’ascolto inizia a diventare un po’
difficoltoso. Comunque sia questi musicisti con le loro composizioni
dimostrano di essere in possesso di una forte personalità.
Le strutture dei brani sono complesse, con ritmiche articolate e intrecci
fantasiosi di chitarra, di certo i Cog sono sulla strada giusta e
stanno creando della musica veramente interessante, quello che manca
è un certo fascino compositivo che li renda attraenti al primo
ascolto. Sharing Space invece non è un disco che piace subito,
necessita piuttosto di vari ascolti prima di entrare nel cuore, questa
è una frase che si usa molto spesso per parlare di un disco,
spesso è abusata, ma in questo caso è molto adatta,
perché le strutture aspre dei brani dei Cog non sono fatte
per piacere ad ascoltatore poco attento. Discorso diverso va fatto
per la resa live di questi brani che immagino possano beneficiare
di una carica emotiva più diretta e coinvolgente, per questo
anche l’ascolto del cd è consigliato ad un volume adeguato.
Chissà se verranno altre formazioni dall’Australia adesso
che questi ragazzi hanno aperto la strada, noi siamo sempre pronti
ad accogliere tutti, ma di certo questi Cog sono da tenere d’occhio,
perché se dovessero crescere ancora potrebbero davvero fare
il colpaccio, le premesse ci sono tutte. GB
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