Rock Impressions

Coma - Excess
COMA - Excess
Mystic Production
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Alternative Metal
Support: CD
- 2010

Difficile che una band polacca possa uscire dall’anonimato, un po’ come per tutte le band che non sono americane, inglesi o almeno tedesche, le altre devono sudare parecchio e a volte non basta nemmeno, occorre quel qualcosa in più, doti che non sono determinabili a priori, questi fattori sembrano presenti in questa band che sta bruciando in fretta le tappe, molto in fretta per una band che viene da un paese ancora di frontiera, almeno per il rock. Giunti al terzo disco sono già delle star in patria e la loro fama sta cominciando ad uscire dai confini nazionali, non a caso la loro label sta investendo parecchio sul gruppo.

Il sound che fuoriesce dai microsolchi di questo disco è molto coinvolgente, un rock potente, contaminato da vari elementi, sostanzialmente post grunge e qualche spruzzata di Emo, ma con una propria personalità e soprattutto i Coma hanno un cantante con una voce che ipnotizza l’ascoltatore, una voce rauca e vigorosa che arriva dritta al cuore. Il primo brano “Excess” parte un po’ in sordina, sembra una pop song come tante altre, ma pian piano prende quota e si eleva, i suoni si induriscono e il pezzo spinge con un buon crescendo finale. “Transfusion” è un hard rock stoppato, quasi funky, molto buona la base ritmica, col basso in ottima evidenza. “Poisonous Plants” è quasi metal, se non fosse per delle parti più tranquille, questo mix di pop e heavy rock post moderno funziona. “Confusion” prosegue sulla strada tracciata dai brani precedenti aggiungendo un po’ di screamo. “T.B.T.R.” parte poetica, una ballata atipica anche se non particolarmente originale nella prima parte, ma anche in questo caso c’è un crescendo molto emozionante e ben orchestrato. Gran bel lavoro ritmico in “Struggle”, che richiama con prepotenza i RHCP. Altro buon crescendo lo troviamo in “Afternoons in the Colour of Lemo”, che ricorda le progressioni di Porcupine Tree e Anathema. Molto più nervosa è la track seguente, che mantiene una vocazione prog post moderna, una track tribale dominata da un giro di basso micidiale. Molto romantica “Silence and Fire”, una ballad elettrica ricca di pathos, che si conclude con un assolo di chitarra pirotecnico. “Eckhart” è carina, ma dopo gli impeti precedenti perde il confronto. C’è il tempo per due bonus tracks, la prima rabbiosa “F.T.P.” e la seconda melodica, ma piena di grinta dal titolo “Fell the Music’s Over”, che è anche il primo singolo estratto dall’album, è la prima volta che mi capita che il singolo sia una bonus track…

Davvero personali questi Coma, un gruppo che può fare molta strada, certo difficile dirlo a priori, perché sappiamo bene quanto sia difficile prevedere la riuscita di una band, ma questi musicisti hanno un ottimo potenziale. Originale anche la copertina del disco. GB

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