È sempre un piacere tenere a battesimo un gruppo, soprattutto
quando c’è del talento e i ferraresi Cosmic Box con questo
primo Ep ne dimostrano subito, fin dall’orignale artwork, che
presenta una bandiera inglese coi colori italiani, ovvero una via
italiana per proporre un rock di matrice inglese, non che siano i
primi a proporre sonorità d’oltremanica in Italia, ma
quello che conta è la qualità della proposta.
Questo Ep si compone di cinque tracce di indie rock, ovvero l’evoluzione
del post punk degli ultimi anni, musica che punta allo spessore, senza
perdere l’immediatezza dell’approccio punk. Bello il titolo
d’apertura “Pirates”, una dichiarazione d’intenti
che indica uno spirito ribelle e anche un po’ ironico, in fondo
questi ragazzi saccheggiano la tradizione inglese degli ultimi vent’anni
e quindi sono un po’ come dei “pirati”, ma per una
buona causa. Il riff di chitarra è molto new wave anni ottanta,
il basso pulsa con convinzione e la batteria tribale fanno del tutto
un mix altamente evocativo e tutto suona incredibilmente convincente.
“Bugs” propone ritmiche molto più moderne e articolate,
belle le linee vocali malinconiche, altro brano che mi entra subito
nel cuore. “Violet Dress” viene lanciata da un basso cavernoso,
sarà l’avvio, sarà il titolo, ma non si può
non pensare subito alla migliore dark wave di Killing Joke e Bauhaus,
ma senza riferimenti troppo espliciti, solo suggestioni. “Closer/From
a Distance” prosegue con questa alternanza di brani moderni
e altri dall’impostazione più matura, ma che esprimono
sempre grande proprietà di mezzi. “When the Outside Looks
In” è il brano più sperimentale del mazzo, pur
restando in ambito indie e anche in questo terreno la band conferma
le proprie doti.
Gran bel debutto per i Cosmic Box. Azzeccato in tutti i suoi aspetti,
adesso però li aspettiamo alla prova del full lenght, ma sono
sicuro che ne sentiremo delle belle. GB
Altre recensioni: LBS
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