Currie
è stato leader dei Del Amitri e si presenta con questo suo
primo album solista dopo cinque anni di silenzio, il titolo dell’album
è autobiografico e parla del suo rapporto con l’amore
che a quanto pare non è stato molto entusiasmante. What is
Love For è un album fortemente malinconico e introspettivo,
il nostro ha dichiarato di aver preso ispirazione nientemeno che dai
capolavori di Lucio Battisti degli anni settanta, poi cita Curtis
Mayfield, Neil Young, John Lennon e Nina Simone. Si inserisce pertanto
in un filone cantautorale e lo fa con una padronanza della materia
musicale invidiabile.
Ne escono undici canzoni emozionanti e delicate, nonostante i testi
siano pieni di disillusione e di una vena pessimista piuttosto dolorosa,
ma l’amore è anche questo e con tutta probabilità
Justin ne ha toccato il fondo e ora ha voluto trasferire in musica
i suoi sentimenti. Ecco allora canzoni dal titolo esplicito come la
title track, “Not So Sentimental Now” o “If I Ever
Loved You”, ballate tristi che non mostrano certo qualcosa di
nuovo, in fondo chi non ha avuto almeno una delusione in amore nella
sua vita? Il difficile è parlarne con sincerità e distacco,
con la consapevolezza che in fondo è un’esperienza che
ci accomuna un po’ tutti e che ci rende un po’ tutti uguali.
Ma il titolo che chiude l’album è “No, Surrender”
in fondo sembra che Currie non si voglia arrendere e questo è
anche un messaggio di grande speranza.
L’amore è una delle forze più grandi e spinge
le persone a fare cose incredibili, sia nel bene che nel male, Currie
ha usato questa forza per dare vita ad un album intenso, poetico,
amaro e doloroso ed è riuscito a stemperare il dolore in una
musica dolce e carezzevole e di questo dobbiamo essergli tutti un
po’ grati. GB
Per un assaggio: http://www.myspace.com/justincurrie |