Questo combo giapponese è formato da tre personaggi illustri dell'underground progressivo, troviamo il tastierista Hoppy Kamiyama che con la sua etichetta God Mountain Records ha pubblicato lavori di Tipographica, Altered States e Tatsuya Yoshida. Quest'ultimo è il batterista ed ha fatto parte anche dei Ruins, oltre ad aver partecipato a svariati side projects. Completa la formazione il bassista Mitsuro Nasuno, che ha fatto parte di formazioni di art rock quali Altered States, Ground Zero e Korekyojin.

Lo stile dei Daimonji si rifà al jazz rock denominato anche Zeuhl, un territorio accidentato dove l'improvvisazione regna sovrana, sconcertando l'ascoltatore impreparato. In effetti è facile perdersi fra i meandri dei quattro brani proposti per oltre settantasette minuti di musica totalmente fuori dagli schemi.

Musica ostica, ma interessante, in effetti in ogni singolo brano si sentono idee che altri utilizzano per fare un album di dieci dodici canzoni, ovviamente occorre una preparazione e ancor più una predisposizione all'ascolto di questi artisti. Grandi virtuosismi che non sono finalizzati al becero esibizionismo, ma che ricercano forme espressive personali, purtroppo il risultato è molto elitario. GB