Amati o odiati, i glam-rockers inglesi The Darkness tornano sulle
scene internazionali con un nuovo album nella classica formazione
composta da Justin Hawkins (vc, ch), Dan Hawkins (ch), Frank Poullain
(bs) e Ed Graham (bt), dopo che i progetti portati avanti dalla separazione
del 2006 (Hot Legs e Stone Gods) non hanno dato i frutti sperati.
Li troviamo così oggi alle prese con undici nuove canzoni (quindici
nella versione de-luxe) che risollevano le quotazione del quartetto
dopo il mezzo passo falso di "One Way Ticket To Hell... And Back",
tornando allo spirito più genuino che aveva caratterizzato
l'esordio "Permission To Land" del 2003 e quindi assicurando
divertimento, spensieratezza e tonnellate di glam su una base che
deve sempre tanta ispirazione a gente come Sweet, Slade, T-Rex, Aerosmith
e Queen.
Sin dall'opener "Every Inch Of You" i Darkness dichiarano
le loro intenzioni, ovvero rock luccicante, riffs di chitarra semplici
ed incisi, voce che senza preavviso passa al falsetto, ritornello
orecchiabile, in una parola... intrattenimento! Citazioni dei Thin
Lizzy mescolate agli Sweet vengono inserite nella spigliata "Nothin's
Gonna Stop Us", ma "With A Woman" è una delle
migliori canzoni del cd con buon lavoro strumentale ed un cantato
ben congegnato, il tutto richiamando Free, primi Whitesnake ed Ac/Dc
con melodie più ruffiane ed un refrain molto catchy.
"Keep Me Hangin' On" è piacevole senza tuttavia impressionare,
ma i fratelli Hawkins piazzano altri colpi vincenti col tempo medio
"Living Each Day Blind", con la spensierata "Everybody
Have A Good Time" e l'orecchiabilità tutta americana di
"She Just A Girl, Eddie", concludendo il tour-de-force con
la graffiante "Forbidden Love" che attualizza e filtra attraverso
la sensibilità dei Darkness alcune linee guida del songbook
dei Queen.
A dispetto dell'energia profusa, non mi hanno convinto più
di tanto "Concrete" e neppure la cover di "Street Spirit"
dei Radiohead, diversissima dalla versione originale (punto per loro)
quanto forzata e poco ispirata (punti a demerito), ma le quotazioni
tornano a sollevarsi con "Love Is Not The Answer", tipico
suono anni settanta riveduto e corretto anche grazie all'ottimo missaggio
di Bob Ezrin.
L'edizione deluxe prosegue con la semi-inutile versione acustica di
"Love Is Not The Answer", unico brano per cui non varrebbe
la pena acquistare tale versione di "HC". Meno male che
le altre tracce sono il demo acustico di "I Can't Believe It's
Not Love" (fra Queen per lo spirito scanzonato e Billy Joel per
quello pop), l'irriverente "Pat Pong Ladies" e "Cannonball"
(un pò di T-Rex e di Sweet sparsi qua e là) impreziosita
dal flauto dell'ospite Ian Anderson (Jethro Tull).
Riassumendo: energia, divertimento, semplicità, un briciolo
di (calcolata) spacconeria e tanta semplicità. D'accordo, originalità
poca e qualche calo di tensione lungo la tracklist, però ascoltateli
a tutto volume e poi ne riparliamo. ABe
p.s. i Darkness sono in tour mondiale con Lady Gaga.
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