Questo trio genovese si forma nel 2011 con l’intento di dar
vita ad un prog metal alternativo, sulla scia di formazione come i
Rush, i Faith No More, i Pain of Salvation e i Tool. A Taste of Unknown
è il primo album del gruppo, che ha già partecipato
alla compilation tributo Silent Echoes al già citato trio canadese.
Il disco è composto da dieci brani tutti abbastanza complessi,
con geometrie ritmiche a incastro e una buona alternanza di ruvide
parti alternative e parti più prog metal con buone melodie.
I brani sono incalzanti, con un buon senso di dramma e di mistero,
ci sono anche tocchi dei Dream Theater più duri, ma nel complesso
il gruppo riesce a prodursi in un mix sufficientemente credibile.
Ci sono i limiti dell’autoproduzione e il cantato in inglese
non è sempre fluido, ma stiamo parlando di un debutto ed è
doverosa un po’ di indulgenza, di sicuro la band mostra di avere
delle ottime potenzialità, che con un po’ più
di mezzi e un po’ di lavoro sulle spalle dovrebbe produrre i
risultati sperati.
Il disco nel complesso funziona bene e piace, c’è giusto
da lavorare in alcuni punti e i Dark Upside potrebbero anche prendere
il volo. GB
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