I
Deadwalk sono una di quelle band nostrane che strizzano l’occhio
alle sonorità più nuove ed originali nel panorama musicale
internazionale. La band, nata nel 1998 nella provincia di Cremona,
dopo “Full Energy Shock, numerosi live (oltre 120) nel nord-centro
italia, (supportando tra gli altri: Derozer, Los Fastidios, Thee STP,
Terrorgruppe, Duane Peters & the Hunns), diverse compilations
a livello nazionale e non, e un secondo cd “Super Boring Music”,
sono recentemente tornati sulle scene con il loro attesissimo terzo
album, “Like Racing Wolves”, uscito nel marzo 2008. Una
band che riesce a miscelare equilibratamente ed efficacemente rabbia,
eleganza, classe, creatività ed energia.
Bell’introduzione, più carismatica che mai, con What
a Shame, si continua con Lost( (Once Again), tosta e dotata di un
ritornello che rimane ben fisso in mente; poi ancora We Are Fire/Try
To Stop Us, una delle più belle per il crescendo continuo e
penetrante di ritmi veloci, Hypocrite, Carved in Black in cui le sonorità
delle chitarre trionfano amabilmente, Positive thinking has never
been so easy acida, tormentata e decisa, di totale impatto, sicuramente
anche live. Self-Destructive anthem ha quel timbro vivo e memorabile
adatto per essere un singolo d’effetto, We should write shorter
songs (and titles) il cui titolo sembra un’auto-confessione,
Eat me right now che si sviluppa da un inizio sedato a un proseguo
martellante e vivace, Ten Shots forse la più radiofonica, Static
Trip velocissima e scattante, ma elegantemente arrangiata a mo’
di moderna ballad energica, per arrivare tutto d’un fiato a
I feel alive a tratti tetra a tratti spavalda. Una serie di canzoni
impossibili da non ascoltare senza tregua, sorprendenti per la vivacità,
lo spirito e la scossa che emanano, i ritmi martellanti e le sonorità
graffianti.
Caratteristiche preponderanti di quest’album sono certamente
la capacità compositiva e l’originalità negli
arrangiamenti, sempre ricercati e perfetto mix nello stile cross-over
tra rock, hardcore, con talora influssi cadenzati nel cantato, sonorità
metal e punk.
E’ la varietà espressiva che contraddistingue principalmente
e da sempre la band, che ne ha fatto la propria bandiera, esaltata
dalla scelta della lingua inglese come veicolo di quei testi così
tenaci e nuovi che sono capaci di creare. Da non perdere. IR
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