Questa
è la prima band sovietica dedita al prog metal che, con una
certa sorpresa, mi capita di incontrare. Sono considerati la risposta
russa ai Dream Theater, ma personalmente lo trovo un paragone molto
affrettato e poco rispettoso della peculiarità di questa originale
formazione. In realtà i Decadence sanno esprimere una buona
dose di personalità e il loro sound si discosta notevolmente
da quello dei giganti americani, pur non raggiungendone le vette compositive
ed espressive.
Le atmosfere di questo lavoro sono insolite e intriganti, alla perizia
tecnica si aggiunge un certo nervosismo e una sensazione di malessere,
che richiama sensazioni più cupe che si insinuano con efficacia
nella mente dell'ascoltatore. il brano "Dream 5: Love" chiaririsce
perfettamente cosa voglio dire, si respirano momenti di follia Crimsoniana,
che, al di quanto possa promettere il titolo, provocano un certo disincanto,
non è un amore poetico e sognante e il testo verso la fine
recita: "It will break our souls in pieces in the morning.".
I brani sono divisi in sette "sogni", ma i nostri non devono
dormire dei sonni molto tranquilli, sembra quasi di trovarsi a correre
per dei labirinti e non aiuta nemmeno la voce della graziosa singer
Julia Vikman che, cantando in madrelingua, risulta oscura e poco familiare.
Questo è un disco che non mancherà di piacere sia agli
amanti del prog settantiano, che agli amanti del prog metal, ma soprattutto
è un must per chi è in cerca di novità.
GB
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