I
Last December dopo un demo sono costretti a cambiare nome causa la
solita omonimia e così li ritroviamo con il presente nuovo
moniker e un primo cd che col titolo fa da ponte fra passato e presente.
Un presente con un buon contratto e una grande grinta da far conoscere.
Questo è quanto traspare dall’ascolto delle otto traccie
contenute nel cd (con esclusione di Intro e Outro). I brani sono cantati
in inglese tranne “Parete di Lacrime”, una canzone che
trovo molto riuscita e non mi spiacerebbe se in futuro i nostri dovessero
cercare di scrivere ancora nella nostra lingua visto il convincente
risultato. Bella la voce di Matteo, pulita e potente, aggressiva al
punto giusto. Musicalmente il gruppo da prova di una buona coesione,
più che al virtuosismo si bada alla sostanza con un riffing
granitico e belle linee ritmiche. I brani scorrono via uno dopo l’altro
lasciando un’ottima impressione complessiva e un senso di appagamento.
Il pezzo debole del cd a mio parere è la ballad “Living
in a Lie”, che suona un po’ troppo scontata, ma non è
poi così male.
Di certo i December Flower sono solo all’inizio e hanno davanti
una lunga strada e io spero che possano riuscire a far parlare di
se, questo debutto dice che ce la possono fare. GB |