Rock Impressions

Demon Dudes Revenge - An Adolescent Fantasy vol.1 DEMON DUDES REVENGE
An Adolescent Fantasy vol.1
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Prog / Prog Metal
Support: CD - 2011


Il tastierista Steve Watts è stato membro dei Demon dall’84 al ’91, praticamente gli anni d’oro della storica formazione inglese. Oggi Steve ha raccolto un folto manipolo di musicisti e tecnici per realizzare questo progetto diviso in due uscite (la seconda annunciata per novembre 2012 è stata posticipata al 2013). Il progetto è molto ambizioso e vorrebbe proporre un mix di influenze musicali che partono dall’esperienza fatta coi Demon, per arrivare ad abbracciare stili musicali diversi con un taglio fortemente teatrale, epico e progressivo.

L’attacco è terrificante, un urlo malato fa scatenare una cavalcata metal molto dark e ossessiva, poco più di un minuto di vera follia, poi parte un secondo brano che ci riporta alle cose più underground dei primi anni ’80, quando il confine tra il nascente heavy metal e il punk era ancora molto sottile. “Damaged” è puro doom, lento e sofferto, ma è breve e lascia presto il posto ad un brano heavy rock con una linea melodica alla Alice Cooper, una grande varietà di situazioni che continua per tutto il disco, non a caso “Air Conditioned Ego” sfiora l’elettronica, con giri ipnotici e un salmodiare che porta lentamente ad una deflagrazione finale (a mio parere registrata male ed è un peccato). “Never Before” è un brano intimo, vicino agli ultimi Anathema e il disco entra nella sua fase più progressiva, che continua con la complessa “The Slicer”, dominata da un crescendo di tastiere brividoso. “Tea Cosy Mong” rievoca i T.Rex di Marc Bolan, quasi una citazione. Il clima complessivo del disco si è rasserenato e c’è posto anche per del pop evoluto e ancora prog rock lirico e floydiano con una suite strutturata, infine il disco si chiude con la dolcissima “Coda Snowblind”, una canzone semplice, dominata da una voce femminile incantevole.

Disco inizialmente un po’ grezzo, ma che acquista spessore brano dopo brano e alla fine lascia delle belle sensazioni e l’impressione di una ricerca accurata, Steve Watts ha dimostrato di essere un musicista di grande carattere e questa sua produzione è un piccolo gioiello. GB

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