Rock Impressions

Der Blutharsch - The Philosopher's Stone DER BLUTHARSCH - The Philosopher's Stone
Tesco
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Industrial
Support: CD - 2007

I Der Blutharsch vengono dall’Austrai e sono un gruppo controverso, che ha avuto guai con la polizia per una scelta iconografica che possiamo definire quantomeno ambigua. La loro discografia è di tutto rispetto, nonostante la diffusione dei dischi sia molto limitata, non a caso molte sono edizioni limitate, una scelta dettata più dalla scarsità delle vendite che da una opzione voluta dal gruppo stesso. Il sound è apocalittico, elettronico e marziale, con un cantato spesso vicino al recitato, tenui influenze folk e su tutto un clima gotiko pesante come una cappa di freddo metallo, coltivato alla scuola dei maestri Death In June e seguaci.

I brani sono otto e tutti senza titolo, come da consolidata tradizione della band, ci sono anche un paio di hidden tracks, che non si discostano dal resto del repertorio (e pensare che in passato in una hidden track avevano coverizzato un pezzo del supermolleggiato!!!). Si parte subito con un clima claustrofobico di rara efficacia, le atmosfere sono quanto mai oscure, irrespirabili e dense di depravata malvagità. Il cantato è quasi atono e si sovrappongono varie voci maschili e femminili, tutte con la stessa cantilenante malinconica apatia, quasi una resa incondizionata di fronte ad un mondo con cui è impossibile dialogare. I suoni sono molto duri, nel senso che si creano dei vortici ruvidi e carichi di acidità, quasi un ritorno al concept iniziale, da cui la band di recente si era un po’ allontanata. Note ripetute e fraseggi ricorrenti in modo ossessivo e maniacale, una formula apparentemente semplice, ma che proprio nella sua semplicità trova la sua forza espressiva.

I Der Blutharsch fanno musica fortemente depressiva, pertanto sono da prendere con le dovute cautele, in questo sono tremendamente efficaci, ma sono anche dannatamente pesanti e ossessivi. I seguaci della musica marziale continueranno a trovare in loro dei validi esponenti del genere, ma dubito molto che possano attrarre grandi schiere di sostenitori. Comunque sia si tratta di un album che, nel bene e nel male, raggiunge il suo scopo: colpire basso e forte! GB

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