Abbiamo incontrato Jaume in occasione del suo primo album solista,
già membro dei Celobert Màgic, oggi propone questo album
dove rilegge diversi brani della sua band, composti per lo più
tra il 1978 e il 1979 a cui aggiunge tre nuove composizioni. Ad accompagnarlo
l’estro del chitarrista Dusan Jevtovic, che coproduce anche
il disco, poi (ri) troviamo il talentuoso batterista israeliano Asaf
Sirkis, il tastierista Vasil Hadzimanov e molti altri.
Anche in questo lavoro assaporiamo una commistione di generi diversi,
dal prog rock più classico dei brani più vecchi, all’ethno
fusion di quelli più recenti, spaccati di musica gitana fanno
capolino in contesti inusuali rendendo tutto molto intrigante, rock
e jazz vengono intrecciati con grande gusto. Tutti i brani sono stati
risuonati e riarrangiati per l’occasione e non si ha mai l’impressione
di ascoltare un repertorio “datato”. Poi la bravura degli
artisti coinvolti garantisce sempre un’ottima esperienza di
ascolto. Penso che molti di noi non conoscano i Celobert Màgic,
qui possiamo assaporare qualcosa della loro bravura, un gruppo che
era giusto ricordare. L’unica nota negativa che mi sento di
fare è relativa all’artwork, che non mi sembra molto
adatto ad attrarre il pubblico a cui si rivolge musicalmente parlando.
Questo è un disco che può incontrare il gusto di un
pubblico molto eterogeneo, dall’amante del prog, a quello che
predilige una fusion diversa dai soliti cliché, al rocker che
apprezza contaminazioni e nuove sonorità. Tutto confezionato
da musicisti di grande spessore. GB
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