Torna una delle più promettenti promesse del prog metal italiano
dopo un lungo silenzio, i DGM sono nati nella prima metà degli
anni novanta come gruppo strumentale. Dopo i classici cambi di line-up
la formazione si stabilizza con il vulcanico Titta Tani alla voce,
Emanuele Casali alle keys, Simone Mularoni alle chitarre, Andrea Arcangeli
al basso e Fabio Costantino alla batteria.
La storia del gruppo è stata attraversata da momenti difficili,
ma Different Shapes ci restituisce una formazione combattiva, che
ha saputo reagire ed è tornata a dettare le proprie regole
del gioco. Il sound dei “nuovi” DGM appare subito moderno,
compatto e vitale, anche se non ci sono grossi passi avanti, si tratta
sempre di un prog metal di chiara derivazione Dream Theater e Symphony
X, che il gruppo romano rilegge dando un proprio contributo melodico
e inserendo giochi di tastiere che danno un tocco intrigante, ma che
per adesso non sembra aprire nuove strade al genere.
La voce di Titta Tani è la cosa che mi è piaciuta di
più, non sembra nemmeno un singer italiano e a tratti mi ha
ricordato l’energico John Schlitt dei Petra. I brani sono complessi
e mediamente cattivi, con delle linee melodiche marcate. La band compie
una prova di forza che in “Peace of Mind” trova il suo
apice espressivo, che tocca momenti quasi estremi. Nei frangenti meno
concitati escono cose molto buone, come nell’incantevole “Frontiers”.
Ormai il metal in doppia cassa mi sembra piuttosto abusato e offre
poche possibilità, invece le contaminazioni fra generi diversi
sono quelle che si prestano meglio, così come nei modernismi
di “The Alliance”. Come non esaltarsi con l’anthemica
“Some Day, One Day”, il nostro gruppo ha davvero un sound
internazionale in grado di competere con gli astri stranieri, senza
dimenticare che i nostri hanno una preparazione tecnica invidiabile.
Siamo contenti che i DGM siano tornati e questo disco è una
bella soddisfazione, solo speriamo che nei prossimi i capitolini cerchino
di staccarsi dai modelli per trovare un proprio linguaggio, ci possono
riuscire e noi facciamo il tifo per loro. GB
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