Rock Impressions

Diabolus DIABOLUS - Diabolus
Bellaphon


Di questa formazione è molto difficile trovare delle informazioni e per quanto ne so questo è il loro unico album del 1971, si tratta di una formazione avvolta nel più fitto mistero e anche i suoi componenti non sembrano figurare in nessuna formazione successiva. I membri sono: John Hadfield alle chitarre e voce, Anthony Hadfield al basso e voce, Philip Howard al fluto, sax e tastiere e Ellwood von Siebold alla batteria.

Sono inglesi, ma come i Nektar risiedevano in Germania e il loro disco uscì in origine per la Bellaphon, ma io possiedo una rarissima ristampa su cd a cura della Witch & Warlock. Il gruppo è autore di un progressive molto folk, con rimandi a Blak Widow, Audience, Tonton Macoute e anche ai Jethro Tull per l’uso del flauto, con qualche strizzatina anche all’hard rock. Il disco è molto ben prodotto per l’epoca e i brani sono veramente belli, sembra quasi impossibile che sul gruppo sia sceso un infame silenzio.

Il primo brano è la lunga “Lonely Days”, psichedelia, hard rock e dark sound si presentano subito in un mix micidiale di grande impatto. “Night Clouded Moon” è un traditional, un brano molto hippie e colorato, ottima unione di folk e prog sound. “1002 Nights” è uno dei brani migliori del gruppo, ci sono tutti gli elementi del loro sound, giri ipnotici, onirici, pieni di fantasia e di arcano mistero, una ballata senza tempo dal refrain memorabile. “3 Piece Suite” introduce anche elementi jazzati che vanno ad aggiungersi alla psichedelia, splendido. Non meno coinvolgente è la vivace “Lady of the Moon”, con il suo chitarrismo sognante. Ma le sorprese non sono finite, che dire se in “Laura Sleeping” a tutto quello che abbiamo già ascoltato si aggiungono anche delle ritmiche latino americane, senza togliere il dark e tutto il resto? Si consuma un tribalismo davvero molto coinvolgente. “Spontenuity” è uno strumentale con vari assoli compreso quello di batteria, a riprova dell’ottima tecnica di questi musicisti. Chiude la stregata “Raven’s Call”, incredibile e sulfureo finale a base di diabolica tarantella.

Questo album rappresenta una vera gemma per tutti coloro che vorranno sforzarsi di cercarlo, parola mia, non resteranno delusi. GB


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