Dall'Emilia Romagna e precisamente da Ferrara, arriva il quartetto
Digit composto da Rizzo Luca (voce e synth), Gandini Michelangelo
(basso), Stabellini Tommaso (chitarra) e da Grossi Alessandro (batteria).
La band si propone all'ascolto con questo ep composto da sei brani,
tutti della durata di tre minuti e poco più, tanto per strizzare
l'occhio anche al mondo radiofonico. Il Rock da noi in Italia tenta
di mutare, perlomeno sembra provarci e proprio dall'underground spesso
fuoriescono situazioni interessanti.
Con i Digit si parla di Rock, Punk ed Elettronica, la strada intrapresa
da icone come Subsonica e Planet Funk, ma gli emiliani osano qualcosa
in più in ambito sperimentale. Il suono è equilibrato
fra Rock , distorsione ed elettronica vicina al Synth Pop. La personalità
è abbastanza delineata, certamente fuoriescono quelle influenze
di cui sopra (e pure qualche accenno di Litfiba), ma si tenta di comporre
il tutto sulla base della melodia, ma anche dei forti assolo, come
nel finale di "Farfalle Su Budapest".
E' anche un Rock a tratti trucido, grezzo e di volume, con questo
c'è da sottolineare la presenza di cambi di tempo ed umorali,
come in "Re Di Picche".
Più diretta e melodica, anche se non disdegna interventi sperimentali,
la giocosa "Il Circo C'Est La Vie", mentre il quartetto
alza la voce in "Camaleontica". "Ricordo" nella
sua melodia si lascia ascoltare con piacere, grazie agli accompagnamenti
della chitarra a tratti spezzati e comunque non proprio scontati.
Chiude "Bestie" con impeto e convinzione questo ep che presenta
una nuova band italiana che vuole dire qualcosa di differente. La
strada è lunga, non è semplice da intraprendere questo
percorso e risultare immediatamente credibili, in quanto è
un genere non convenzionale e comunque rappresentato già da
grandi artisti.
I Digit iniziano bene, ora li attendiamo alla prova del primo cd.
Potrete trovare l'ep su ITunes.
MS
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