Punk rock cantato in spagnolo, ed è questo l'aspetto più
interessante di "Las noche que me inventé", parto
artistico dei volonterosi Dickers, trio che nella voce ruffiana (per
il genere, s'intende...) di Iker (che suona pure la chitarra) vanta
uno dei suoi punti di forza.
Ritmi spezza-collo (la title-track, ), episodi più furbetti,
una gran voglia di divertirsi, speriamo genuina, e non artefatta a
dovere per compiacere i media e per attirare schiere di fan-allocchi.
Rikard (batteria) ed Inaki (basso) svolgono una gran massa di lavoro,
supportando al meglio il citato Iker, determinando una buona coesione
esecutiva dalla quale i dodici episodi che compongono il disco traggono
indubbio giovamento.
Per il resto v'è ben poco da aggiungere: il punk melodico è
un sotto-genere ormai codificato, e rigidamente, ed ogni deviazione
dalla strada maestra già tracciata può riservare brutte
sorprese. Ben lo sanno i Dickers, che fanno anche gli arrabbiati,
a volte, tanto per apparir cattivi, il che non guasta mai, ma che
d'altronde si limitano a svolgere con diligenza il loro compitino
(e che non si lasciano pure sfuggir l'occasione di propinare canoniche
ballatone strappa-lacrime come "Ronco invierno" e "Nada
a mi alrededor").
LNQMI è un ciddì adattissimo per trascorrere una oretta
scarsa di spensierata allegria. Speriamo che pure i nostri tre giuovinotti
se la spassino davvero! AM
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