Rock Impressions

Dolorian - Voidwards DOLORIAN - Voidwards
Wounded Love Records
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Doom Metal
Support: CD - 2006

Vengono dalla Finlandia, questo Voidwards è il loro terzo album e sono la dimostrazione di come questo genere sia capace di rinnovarsi continuamente. Oggi fare Doom non è più sinonimo di Black Sabbath o dei primi Judas Priest, quelli di Sad Wings of Destiny per intenderci. Oggi il dark sound racchiude anche molta psichedelia, il cantato di derivazione Black e atmosfere molto gotiche e spettrali. In questo i Dolorian non temono confronti e sciorinano il loro sound sulfureo con una determinazione impressionante.

Le dieci traccie che compongono Voidwards lasciano un senso di disperazione senza risposta, sono un incubo da cui si desidera fuggire al più presto, ma come nei migliori incubi non ci si riesce a svegliare e si viene catturati in una spirale discendente, che porta negli oscuri meandri delle perverse menti che hanno partorito questo inferno. Musica che procede con lenta determinazione e lascia spiragli di luce.

Metal, psichedelia e cantato gutturale sono gli ingredienti di questo pesante piatto. Non c’è un titolo che spicca sugli altri in questo sabba nero come la pece, ma è tutto un unico pellegrinaggio verso l’abisso. Lasciate ogni speranza… se volete accostarvi al sound dei Dolorian. GB
DECEMBER FLOWER
Last December Flower
VideoRadio
Voto: 75
Per chi ascolta: Hard Rock moderno, con un piede negli ottanta e uno nel futuro
I Last December dopo un demo sono costretti a cambiare nome causa la solita omonimia e così li ritroviamo con il presente nuovo moniker e un primo cd che col titolo fa da ponte fra passato e presente. Un presente con un buon contratto e una grande grinta da far conoscere.

Questo è quanto traspare dall’ascolto delle otto traccie contenute nel cd (con esclusione di Intro e Outro). I brani sono cantati in inglese tranne “Parete di Lacrime”, una canzone che trovo molto riuscita e non mi spiacerebbe se in futuro i nostri dovessero cercare di scrivere ancora nella nostra lingua visto il convincente risultato. Bella la voce di Matteo, pulita e potente, aggressiva al punto giusto. Musicalmente il gruppo da prova di una buona coesione, più che al virtuosismo si bada alla sostanza con un riffing granitico e belle linee ritmiche. I brani scorrono via uno dopo l’altro lasciando un’ottima impressione complessiva e un senso di appagamento. Il pezzo debole del cd a mio parere è la ballad “Living in a Lie”, che suona un po’ troppo scontata, ma non è poi così male.

Di certo i December Flower sono solo all’inizio e hanno davanti una lunga strada e io spero che possano riuscire a far parlare di se, questo debutto dice che ce la possono fare. GB

Google


Indietro alla sezione D

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC |