Questo è un disco che ha fatto parlare di se, anche perché propone un mix di generi musicali che non sono molto diffusi nel nostro paese, questa giovane band romana infatti si cimenta in un EBM molto metallico, gothico e industriale, un mix molto popolare in Germania, paese in cui sono infatti apprezzati. Un sound fra Rammstein e Funker Vogt, pieno di rabbia e di tensioni post moderne. Qualcuno lo chiama Cyberpunk e in effetti anche il look poco rassicurante di questi ragazzi va tutto in questa direzione, un po’ modaiola e in un certo senso conformista nella sua ricerca di una trasgressione fine a se stessa.

L’album è molto violento e sprigiona una rabbia sorda e incondizionata, forse segno dei tempi, forse solo voglia di gridare un disagio di cui non si conosce bene l’origine, un’esuberanza giovanile che viene rappresentata con crudezza impressionante. I suoni martellanti e quadrati della drum machine, il basso penetrante, le tastiere ipnotiche, le chitarre taglienti come rasoi, la voce malsana, tutti ingredienti dosati molto bene e il disco parte in quarta. I brani si susseguono come una lenta discesa in un inferno senza luci, le atmosfere claustrofobiche sono rese con determinazione, ambienti cupi che ricordano certi film poco rassicuranti. Non c’è dubbio che questo gruppo abbia le idee chiare, anche se francamente la loro proposto alla lunga mi è sembrata piuttosto ripetitiva, inizialmente il disco mi ha catturato per la sua efficacia, poi però è subentrata una sensazione di monotonia che ha penalizzato il risultato complessivo.

I Dope Stars Inc sono una band da tenere d’occhio, perché hanno dimostrato di avere delle doti non comuni e di sicuro sapranno ritagliarsi una solida nicchia nel panorama contemporaneo, io però spero che riescano ad arricchire il loro songwriting, perdendo un po’ di tentazioni techno/EBM e aquistando un po’ più originalità, le premesse sono molto buone. GB

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