Rock Impressions

douBt - Never Pet a Burning Dog douBt - Never Pet a Burning Dog
Moonjune
Distribuzione italiana: IRD
Genere: Jazz Prog
Support: CD - 2009

Abbiamo già incontrato in queste pagine il tastierista Alex Maguire, figura da culto del panorama prog sperimentale e avanguardistico a base di jazz e di improvvisazioni libere, in altre parole quello partorito dalla scuola di Canterbury, con il progetto che portava il suo nome Alex Maguire Sextet, ma il nostro ha suonato anche al fianco di personaggi di primo piano come Elton Dean, Michael Moore e gli Hatfield and the North. Alex in questa nuova avventura è affiancato nuovamente dal chitarrista Michel Delville (the Wrong Object) e dal batterista Tony Bianco, mentre come ospite troviamo il leggendario Richard Sinclair in tre brani. Per i più curiosi è da notare che questo disco è stato registrato in Italia a San Sebastiano da Po, città di Beppe Crovella, anche lui fresco di pubblicazione di un album sempre per la Moonjune di Leonardo Pavkovic

Ovviamente siamo nel campo del jazz d’avanguardia, spesso si limiti del free, un genere musicale che non si può affrontare senza preparazione, qui si fugge dal concetto tradizionale di canzone e di melodia, mentre si va sulle timbriche e su ritmiche ai limiti del possibile, la musica ha il sapore di una continua improvvisazione e solo gli orecchi più allenati riescono a cogliere un disegno che lega i fraseggi proposti da questi musicisti. La chitarra sciorina note in grande libertà, le tastiere si esibiscono in evoluzioni spaziali, talvolta dissonanti, ma sempre interessanti, c’è qualcosa di ipnotico che lega l’ascoltatore a questa musica. Il batterista lavora molto su piatti e rullante, i passaggi sono velocissimi, con tempi veramente complessi e un abbondante uso della poliritmia, facendo sembrare la batteria più uno strumento musicale che ritmico. Comunque c’è anche del rock, in particolare nell’uso della chitarra, che emerge dalla cover di “Over Birkerot” di Terje Rypdal, ma la totale libertà espressiva di questi musicisti non è incasellabile, se non in definizioni che lasciano volutamente aperte tutte le porte, siamo nell’ambito di una musica molto futurista.

Chi ama questa musica non può lasciarsi sfuggire questo disco decisamente innovativo, ma sicuramente non facile, un disco nella migliore tradizione dell’avanguardia jazz. GB


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