La Lion Music si cimenta anche nel Gothic Metal, ma si getta sul morbido,
ossia sugli olandesi The Dreamside. Il quintetto è in scena
da ben 15 anni e di esperienza alle spalle ne hanno accumulata e si
sente. The Lunar Nature” è il quinto lavoro da studio,
un buon traguardo e meritato. Le atmosfere gotiche bene si amalgamano
con le chitarre heavy e la voce di Kemi Vita (Satyrian). In qualche
modo non ci si discosta molto dal precedente “Spin Moon Magic”.
Si sa che nel Gothic si scava nell’intimo, c’è
decadenza mista al buio, quello che spesso porta consiglio. La voce
femminile è un classico per questo contesto, ben si presta
ed è ottima anche in ambito recitativo. Interventi elettronici
riconducono a certi suoni degli anni ’80, anche se questo genere
musicale sembra non avere tempo. Nella tristezza c’è
poco da inventare, gli stilemi sono pressoché inflazionati,
malgrado tutto i The Dreamside dimostrano di avere grande fantasia,
mista al gusto per le dolci melodie. Il disco si apre con energia,
“Everlasting” è un potenziale hit nel genere. Un
grido di dolore strozzato in “Silently Awake”, piacevole
reminescenza di Lacuna Coil. Più irruenti le chitarre di Fried
Bruggink e Cees Viset in “When Stars Fall”, anche se qui
ci si aggira nello scontato. Altro potenziale hit potrebbe essere
“Higher Ground”, dove tutta l’esperienza della band
affiora nel potente sound che riesce a districarsi furbescamente fra
alti e bassi. La title track “Lunar Nature” è soave,
al confine con i The Gathering, dove gocce di piano vengono travolte
dal greve e distorto sound delle chitarre elettriche. Sicuramente
uno dei brani migliori dell’album. “Hush” è
un sogno nella nebbia, come un petalo di un fiore che cade lentamente
al suolo. Altro punto focale del disco è “Sternenkind”,
io poi che seguo il Prog trovo affinità con i svedesi Paatos
e questo non è male.
Quindici piccole perle scure, ben prodotte e questa volta faccio tanto
di cappello alla Lion e cento di queste band! MS |