Inusuale proposta per My Kingdom Music, considerando che il roster
dell’etichetta campana non ospita solitamente gruppi dediti
a sonorità classicamente power-symphonic metal, come è
il caso dei Dream Steel. La consueta cura riservata alla fondamentale
componente grafica (che non rappresenta un mero dettaglio, tutt’altro,
essendo chiaro indice di professionalità, al pari dell’ovvia
qualità della sostanza del prodotto, ovvero la musica, e della
produzione dello stesso) rende immediatamente riconoscibile il marchio
dell’attiva label, elemento di continuità di non poco
peso nell’economia complessiva della pubblicazione.
Dopo questo lungo prologo veniamo finalmente a “You”,
disco che finalizza quasi un decennio di attività, essendo
i DS nati nel 1999 per iniziativa del chitarrista Daniele Mazzanti
e dell’ex-cantante Alessandro Mazzini. Dopo la solita trafila
di demo (ben tre dal 2004 al 2006), l’esordio ufficiale sulla
lunga distanza finalmente si concretizza. Ed eccoci alla bella e gradevole
“The flight of the butterfly”, title-track dell’ultimo
promozionale presente pure in versione radio-edit, dalla struttura
multicromatica ove convivono power, progressive e classicissimo heavy
metal in un mix ben congegnato, vale a dire che una singola parte
non prevale mai sull’altra. Le tastiere di Marco Zichitella
fungono da indispensabile collante, col basso di Diego Testa e la
batteria di Matteo Vellucci a dare corpo alle canzoni, ben interpretate
da Alessandro Antonelli, dalla voce sufficientemente personale, anche
se a volte palesemente soggetta a forzature. E’ ben vero, pur
troppo, che il settore al quale i Dream Steel ambiscono giustamente
d’appartenere è frequentatissimo ai limiti dell’esaurimento,
e che pertanto non sono sufficienti le buone intenzioni per emergere.
Mi pare comunque, anche alla luce della title-track o della assai
gradevole ballatona “Lost”, che le qualità non
manchino al quintetto, il quale se non altro cerca con convinzione
di non limitarsi alla pedissequa imitazione di acts già affermati
(leggasi i soliti Dream Theater, Symphony X, etc…), leggasi
ad esempio “Dancing in the fate”. Un buon primo passo
compiuto con convinzione e coscienza dei propri mezzi, al quale si
dovrà dare conferma con ulteriori prove di maturità.
AM
www.dreamsteel.it
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