Rock Impressions

Dream Steel - You DREAM STEEL - You
My Kingdom Music
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Symphonic Power Metal
Support: CD - 2008

Inusuale proposta per My Kingdom Music, considerando che il roster dell’etichetta campana non ospita solitamente gruppi dediti a sonorità classicamente power-symphonic metal, come è il caso dei Dream Steel. La consueta cura riservata alla fondamentale componente grafica (che non rappresenta un mero dettaglio, tutt’altro, essendo chiaro indice di professionalità, al pari dell’ovvia qualità della sostanza del prodotto, ovvero la musica, e della produzione dello stesso) rende immediatamente riconoscibile il marchio dell’attiva label, elemento di continuità di non poco peso nell’economia complessiva della pubblicazione.

Dopo questo lungo prologo veniamo finalmente a “You”, disco che finalizza quasi un decennio di attività, essendo i DS nati nel 1999 per iniziativa del chitarrista Daniele Mazzanti e dell’ex-cantante Alessandro Mazzini. Dopo la solita trafila di demo (ben tre dal 2004 al 2006), l’esordio ufficiale sulla lunga distanza finalmente si concretizza. Ed eccoci alla bella e gradevole “The flight of the butterfly”, title-track dell’ultimo promozionale presente pure in versione radio-edit, dalla struttura multicromatica ove convivono power, progressive e classicissimo heavy metal in un mix ben congegnato, vale a dire che una singola parte non prevale mai sull’altra. Le tastiere di Marco Zichitella fungono da indispensabile collante, col basso di Diego Testa e la batteria di Matteo Vellucci a dare corpo alle canzoni, ben interpretate da Alessandro Antonelli, dalla voce sufficientemente personale, anche se a volte palesemente soggetta a forzature. E’ ben vero, pur troppo, che il settore al quale i Dream Steel ambiscono giustamente d’appartenere è frequentatissimo ai limiti dell’esaurimento, e che pertanto non sono sufficienti le buone intenzioni per emergere.

Mi pare comunque, anche alla luce della title-track o della assai gradevole ballatona “Lost”, che le qualità non manchino al quintetto, il quale se non altro cerca con convinzione di non limitarsi alla pedissequa imitazione di acts già affermati (leggasi i soliti Dream Theater, Symphony X, etc…), leggasi ad esempio “Dancing in the fate”. Un buon primo passo compiuto con convinzione e coscienza dei propri mezzi, al quale si dovrà dare conferma con ulteriori prove di maturità. AM

www.dreamsteel.it


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