Non sono un esperto di Fado, la famosa musica popolare portoghese, ma fin dalla prima volta che ho ascoltato i Dwelling ho provato delle emozioni molto profonde e forti grazie al loro mix di Fado, neo classica e atmosfere gotiche. Per questo ho molto desiderato di poter ascoltare il terzo album di questi musicisti. Ainda É Noite prosegue sulla stessa strada degli album precedenti, del resto questo è un territorio ancora nuovo e piuttosto inesplorato, per cui c’è tanto da scrivere. Il loro sound è particolarmente malinconico e triste, il Fado sa di gente di mare, di persone che partono e che non tornano più, di speranze e di vita dura e questo è talmente permeato in questa musica da coinvolgere intimamente l’ascoltatore in queste emozioni.

L’album presenta undici poesie in musica per poco meno di quaranta minuti di sublime rapimento fin dall’iniziale “Vigília”, la singer Catarina Raposo è in forma splendida, il gruppo comprende anche le violiniste Silvia Freitas e Alexandra Bochmann, i chitarristi Moritz Branco e Nuno Roberto e il bassista Jaime Ferreira, la musica è acustica e delicata, eppure forte al tempo stesso. Le canzoni si susseguono con grande armonia, bella la title track, ma per me molto più toccante è “Sou Eu!”, che credo si traduca “sono io” e in effetti è molto coinvolgente, retta da un giro incalzante della chitarra. In certi momenti mi sono venuti in mente anche gli Ataraxia più romantici come in “Some Love Please?”. “Da Minha Ausencia” rappresenta il momento più gotico col basso in grande evidemza, sicuramente è il momento più drammatico del disco. Altri momenti magici escono dal trittico conclusivo con sofferta “Fujo de Mi”, la triste “What If…?” dove mi sembra ancora di trovare ancora tracce del gruppo di Francesca Nicoli e la finale “Opus DCXVI” col bel fraseggio di chitarra.

I Dwelling sono un gruppo da amare senza riserve, in particolare se vi piace il gothic neo folk e neo classico, dai maestri Dead Can Dance in poi. Lasciatevi emozionare dalla musica! GB

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