Rock Impressions

Eldritch - Headquake ELDRITCH - Headquake
LMP
Distribuzione italiana: Horus Music
Genere: Prog Metal
Support: CD - 1997 (2006)

Gli Eldritch crescono in questo secondo lavoro della carriera. Le buone idee adoperate nell’ottimo esordio “Seeds Of Rage” vengono sviluppate in questo “Headquake” del 1997. La LMP, come per il disco precedente, realizza una pulizia sonora adeguata ed in più elargisce a piene mani bonus tracks e pezzi per il mercato Giapponese da renderlo quasi un doppio cd. Le quattro bonus tracks contengono materiale tratto dal demo del 1993, mentre “Walking Alone” è la canzone per il Giappone.

Prog e Power Metal a non finire, la band del cantante Terence Holler non subisce mutazione di line up rispetto la precedente realise, ritroviamo dunque assieme a lui Eugene Simone alla chitarra, Oleg Smirnoff alle tastiere, Martin Kjhn al basso ed Adriano Dal Canto alla batteria. Quando lo ascoltai nel 1997 mi fece una grande impressione ed un pizzico di orgoglio per una band italiana finalmente competitiva all’estero mi pervase l’anima, ma riascoltarlo con attenzione, a distanza di tempo, mi fa rendere conto dell’effettiva grande creatività che si aggira fra i suoi solchi.

L’iniziale “Ghoulish Gift” è sempre attuale, per nulla impolverata, “The Last Embrice” è ancor più penetrante e la sua genialità compositiva grida a tutt’oggi vendetta. “Sometimes In Winter” con la chitarra ha il potere di farmi viaggiare con la fantasia e la stupenda voce di Holler mi fa da guida. Ogni Prog fans ama ascoltare arpeggi di chitarra e questi li ritroviamo più cristallini che mai nell’inizio di “At The Restless Sea”, accompagnati dal pianoforte di Smirnoff. Il vero Prog Metal si articola nella lunga “Salome’s Dance”, un classico che non stanca mai. Per gli amanti della potenza del Power Metal viene in soccorso “The Questi(ion)” ed il cd originale si chiude con la massiccia “Dawn Of The Dying”. E’ la volta ora delle bonus tracks e devo dire una volta tanto che non sono messe li per riempimento, ma che sono veramente gradevoli e questo spiega il successivo interesse delle case discografiche nei loro confronti.

Come “Seeds Of Rage” anche questo “Headquake” è motivo di orgoglio per noi italiani, grazie Eldritch. MS

Altre recensioni: Neighbour Hell; Seeds of Rage


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