Terzo album per questa formazione capitanata dal chitarrista Lucio
Calegari. Ho perso il secondo album e trovo qui che la formazione
nel frattempo ha subito una trasformazione: alla voce ora c’è
la cantante Monica Sardella, l’hammondista Paolo Negri è
presente come ospite in alcuni brani. Soprattutto ora mi sembrano
maturati in una vera e propria band.
Il viaggio inizia con la funkeggiante “Cry Your Eyes Out”,
un bel groove scaldato dalla voce carica di feeling di Monica, e si
parte col piede giusto. Nella seguente “Face to Face”
entra il sax di Sergio Battaglia, che ritroveremo anche in un altro
brano, e si aggiunge un po’ di rhytm ‘n’ blues.
Per ritrovare il piglio più hard rock bisogna arrivare a “Leaves”,
una botta di energia che infiamma a dovere il motore del gruppo. Queste
sono quindi le coordinate su cui viaggia tutto il disco, un chiaro
atto d’amore verso gli anni settanta. Non a caso le tre cover
che troviamo sono “Sin’s a Good Man’s Brother”
dei Grand Funk Railroad, “If I’m in Luck I Might Get Picked
Up” di Betty Davis e come bonus track “Midnight”
di Marc Bolan. Quest’utima appare anche nel bellissimo box celebrativo
che la Blackwidow ha dedicato a Bolan e Bowie. Il solo di chitarra
di Lucio nel pezzo dei GFR è da urlo.
Il disco è ben suonato e ben prodotto, se vi piace lo stile
musicale esplorato da questi coraggiosi freakettoni, lasciate che
vi infiammino il cuore, perché ci sanno fare. La voce suadente
di Monica, la chitarra ruggente di Lucio e la sezione ritmica composta
da Vincenzo Ferrari al basso e da Alessandro Fantasia alla batteria
funzionano alla grande. GB
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