Rock Impressions

Joey Eppard - Live at Mariner's Harbor JOEY EPPARD - Live at Mariner's Harbor
After Show Music
Distribuzione italiana: no (album in download)
Genere: Rock Acustico / Prog
Support: High Quality MP3 - 2009


Così come ha fatto con la sua band i Three, anche come solista il chitarrista virtuoso Joey Eppard ha pubblicato un suo live in download, che ha subito un pregio, quello di costare solo cinque dollari (circa quattro eurini) per un titolo di ben diciotto canzoni, registrato in modo professionale. Eppard, che in passato ha pubblicato un disco solista nel 2002, come solista propone canzoni acustiche suonate con la sua tecnica fatta di finger picking mescolato a svariate influenze, ad un primo ascolto ricorda subito le magie di Rodrigo y Gabriela, ma il suo sound è più complesso. Un altro punto di riferimento è Ani di Franco, ma c’è anche molto prog e quel gusto tutto americano di concepire le canzoni.

Questo live è stato registrato al Mariner's Harbor in Kingston NY il 19/12/09. Si parte con la strumentale “Bramfatura”, un vero tour de force, un brano brillante, pieno di virtuosismi, mai eccessivi, ma che lasciano ammirati. A seguire, per contrapposizione, ecco uno dei suoi brani più dolci, “Static”, dove la melodia è tutto, mentre il primo è parte del repertorio della sua band, come molti altri che seguiranno, questo è invece l’apertura del suo disco solista. A seguire ecco “Dregs”, che era apparso anche come bonus in una versione di The End Is Begun, un brano molto prog, nervoso, quasi acido, del resto con un titolo così… Il contrasto fra le traccie più energiche (tutto in chiave acustica) e quelle più poetiche e atmosferiche è marcato, ascoltate ad esempio la delicatezza incantevole di “Blood Lust Tusks”, difficile accostarla all’esuberanza di “Bramfatura”, ma questa varietà mantiene sempre alto il grado di godibilità di questo lavoro.

A proposito della di Franco, “Treetops” è uno degli episodi che ricordano di più il suo repertorio. “Puddle” è un buon esempio di via di mezzo fra l’applicazione delle abilità del nostro mediate dal suo gusto melodico, inoltre verso il finale del brano Joey si esibisce anche in un’altra sua specialità, il canto vibrato, stile il canto arabo, con delle modulazioni velocissime della voce. “Trail of Tears” è pura poesia, possiede una malinconia che mi incanta tutte le volte che l’ascolto. Come non provare ammirazione per gli arpeggi di “Paint By Number”? Virtuosismi spericolati uniti ad un gusto impareggiabile. Sempre emozionante “Amaze Disgrace”, uno dei momenti più felici (si fa per dire, perché il brano è drammaticamente intenso) partoriti dalla fervida mente di questo musicista. “Lexicon of Extremism” è un po’ autocelebrativa, ma a questo punto ci può stare. Sempre sopra le righe “The End Is Begun”, anche se stavolta Eppard ci mette fin troppo pathos nell’interpretarla e la sciupa un po’. Alla fine del cd ci sono due secret bonus tracks, visto il periodo la prima è un medley natalizio, la seconda è “Purple Rain”, che è stata riproposta anche con la band, ma ovviamente qui la versione è totalmente diversa.

Eppard ha un profondo senso della musica e in questo live lo si può apprezzare fino in fondo, difficile per me trovare parole migliori per esaltarne le doti, un chitarrista che sa unire gusto e tecnica e creatività compositiva come pochi altri, spesso i chitarristi virtuosi sono dei pessimi compositori e viceversa i buoni compositori sono spesso tecnicamente poco dotati, Eppard invece eccelle in entrambe e, credetemi, ce ne sono davvero pochi. GB

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