Rock Impressions
 

INTERVISTA AGLI EVEREVE (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

E-mania è il vostro quarto album, una tappa importante nella carriera di un gruppo, come l'avete vissuto?
Da un lato si può dire che la procedura è stata la stessa come per gli altri dischi. Comporre canzoni, andare in studio, provare, registrare, incidere, suonare ai concerti e così via. Ma come ognuno sa, la vita riserva sempre grandi sorprese e questo è successo anche con questo nuovo album. Verso la fine dello scorso anno ci siamo resi conto che non sarebbe stata una buona cosa, per la crescita della nostra musica, continuare a lavorare con Ben, il ostro primo cantante. Così MZ Eve 51 decise di prendere il microfono e di diventare il nostro nuovo singer. Egli ha avuto tutto il nostro supporto durante questo periodo sorprendente e stressante al tempo stesso. In E-Mania puoi veramente sentire il sound e il cuore degli Evereve. Con questo non voglio dire che il vecchio materiale non abbia più significato per noi, ma le persone crescono continuamente e noi non siamo mai stati così realistici nel rappresentare noi stessi. Come hai ricordato, questo è il nostro quarto album, ma ogni disco è stato il più importante appena realizzato.

Quali sono le principali differenze fra i vostri quattro albums?
Ci sono alcune differenze musicali abbastanza ovvie: su Seasons e Stormbirds abbiamo cercato di mettere più idee che potevamo in ogni singolo brano; Regret ha significato un cambiamento nella nostra carriera musicale, per la prima volta abbiamo cercato di puntare all’essenziale. Sfortunatamente i problemi di stabilità della line up di allora hanno inciso negativamente sul risultato finale, che è stato meno buono di quanto avrebbe potuto essere. E-Mania segna un vero nuovo inizio: nessun compromesso sulla formazione o sulla musica, qualcuno potrebbe pensare che abbiamo fatto un disco per compiacere i nostri vecchi fans, ma non è assolutamente così. Siamo musicisti in continua ricerca di nuovi obbiettivi artistici, in questa occasione abbiamo cercato di esprimere quello che sentivamo attraverso brani brevi e compatti. Si può riassumere dicendo che gli Evereve stanno cercando di esprimere l’essenza della loro arte. Voglio esprimere quanto ho detto con un paragone con la pittura: se dipingi con milioni di colori è facile poter creare un quadro realistico e impressionante, ma se devi usare solo il bianco e il nero diventa molto più difficile rappresentare la realtà e questa, secondo me, è la vera arte.

Avete avuto dei momenti molto difficili, ma penso che questo nuovo album sia qui per dirci che li avete superati?
Questo nuovo disco rappresenta il meglio di quanto potevamo esprimere artisticamente. E’ vero che abbiamo avuto dei momenti veramente duri, ma non abbiamo mai pensato di smettere, abbiamo sempre saputo che il cuore del gruppo continuava a battere. Pertanto E-Mania non significa che siamo sopravvissuti, perché non abbiamo mai rischiato di morire. Invece, il nuovo album rappresenta la musica migliore che potevamo comporre e spero che la gente se ne accorga e che ci stimi: siamo una band onesta e forte, che ha saputo mostrare anche il suo lato umanamente più debole.

Ci puoi parlare delle nuove canzoni?
Il tema principale del nuovo album è la battaglia quotidiana contro le debolezze umane. Siamo persone che amano divertirsi e che amano i momenti felici, ma sappiamo e riconosciamo che ci sono momenti bui nella vita. Si perdono amici, parenti, persone che significano qualcosa. La società contemporanea vuole farci credere che siamo padroni della nostra vita e che possiamo controllare tutto, ma ci sono davvero tante occasioni che ci ricordano, invece, quanto siamo impotenti. Cadere in queste circostanze è il modo migliore per poter capire e apprezzare il nostro nuovo disco. Musicalmente ti posso dire, senza dubbi, che siamo diventati più estremi: le chitarre non sono mai state così heavy, le tastiere non sono mai state così spaziali, la batteria e il basso non sono mai stati così groovy e, infine, le vocals non sono mai state così emozionali e suggestive. Può bastare?

Dove trovate l’ispirazione per scrivere le vostre canzoni?
Siamo ispirati indirettamente dalla realtà quotidiana. Quando entriamo in sala di registrazione, portiamo con noi le nostre esperienze personali, anche se cerchiamo di lasciare fuori dalla porta il mondo esterno. In sala cerchiamo di ricreare una nostra realtà, così come la percepiamo con le nostre sensazioni, è un processo artistico emozionale, che parte dal cuore.

Che filosofia avete?
La mia è piuttosto semplice: voglio avere la possibilità di cambiare la mia vita completamente da un giorno all’altro. Se non dovessi essere soddisfatto di quello che sto facendo, desidero poter fare qualcosa di diverso. Una seconda regola: non fare mai una cosa che non ti piace fare! La regola successiva è: non prendere mai niente per scontato, nulla ti è dovuto. Infine: non sei mai una vittima, dipende sempre da te cambiare il tuo fato.

La tua visione della realtà, quindi, è…
Il mondo è cattivo, ma la vita vale sempre la pena di essere vissuta. Sono piuttosto soddisfatto della mia vita. Se tu dovessi avere solo momenti felici come vivresti? Probabilmente non saresti nemmeno capace di gioirne. Per questo io sono grato sia per i momenti belli che per quelli brutti. Tutto dipende da te, da come li vivi, così impari a rileggere sotto una luce nuova tutta la tua vita.

Quali sono le canzoni che meglio vi rappresentano?
La mia canzone preferita è “Demons”, perché rappresenta in modo perfetto le musiche e i testi del nuovo album. Se qualcuno desidera farsi un idea chiara di chi e cosa siamo in poco tempo allora credo che debba ascoltare questo brano.

Cosa pensi di chi ritiene che i testi abbiano molta influenza sui giovani?
Non credo che la musica abbia il potere di trasformare i giovani in killers. Ci sono molte altre circostanze che sono responsabili dei massacri tipo quello recentemente avvenuto a Littleton. Più precisamente penso che in generale i testi siano uno specchio della coscienza dell’artista e della società in cui viviamo. Pertanto, sono convinto che ogni artista rifletta ciò ce vede, in particolare se è capace di tenere gli occhi aperti. Lo puoi leggere come un’interpretazione del mondo reale, se la musica e i testi possono far pensare la gente penso che questo sia solo positivo e non ci vedo nulla di negativo.

Nel vostro sound ho riscontrato molti influssi provenienti dalla dark wave anni ottanta, ma con un approccio molto moderno.
Quando scriviamo le canzoni non ci preoccupiamo delle possibili influenze che vi si possono trovare. Ci sono molte bands degli ottanta che hanno creato momenti veramente dark e atmosferici che ci possono avere ispirato, ma questo avviene solo a livello inconscio. Siamo un gruppo di cinque persone che si scambiano delle impressioni su come deve svilupparsi il sound degli Evereve. Queste impressioni risiedono nel profondo del nostro cuore dove non c’è posto per ragionamenti del tipo: “Wow questo riff è grande, cerchiamo di adattarlo al nostro sound!” Stiamo vivendo nell’anno 2001 e siamo perfettamente coscienti di questo. Una cosa è certa: noi non apparteniamo a quel tipo di persone che vivono ancorate ai cosiddetti “bei vecchi tempi”.

Quali sono i tuoi artisti preferiti?
Ci sono bands e artisti che ammiro, ma l'ispirazione viene dal mio cuore e dalle mie palle. Come sai, suono il basso e se quello che sto suonando col mio strumento mi fa sentire bene fisicamente, allora si tratta di roba buona. Sono sicuro che capisci cosa intendo dire. Comunque uno dei mie artisti preferiti in assoluto è David Bowie: è sulle scene da circa trent'anni (nda di più, di più, i suoi primi singoli risalgono al '64, mentre il primo Lp è del '67) e le sue idee sono sempre fresche. Mi piacciono gli artisti che sanno cambiare e David è un perfetto camaleonte.

Cosa pensi dell'attuale scena gothic? Non pensi che ci siano troppe band in circolazione?
In generale oggi abbiamo il problema che è davvero facile produrre e registrare un disco. L'interesse principale dell'industria discografica è di fare più soldi possibile, così affossano il mercato con prodotti realizzati in economia, ma che vendono a prezzo pieno. A loro non interessa se nel disco c'è veramente qualcosa di speciale o meno, è sufficiente che ci sia qualcuno che alla fine compri il CD e tutto va bene. Un tempo le case discografiche dovevano fare molti calcoli, le produzioni erano molto più costose, pertanto dovevano valutare con cura se avrebbero recuperato i soldi investiti. Oggigiorno il rischio non è più così alto. Non mi sto lamentando di questo, perché non mi interessa cambiare queste cose, personalmente mi interessa usare le mie energie in modo più creativo.

Pensi che sia una cosa buona?
E' la realtà, pertanto non mi interessa se questo è buono o cattivo, è così e basta. E' il nostro fato, il nostro destino, la nostra fortuna, chiamala come vuoi. Essere qui in questo posto, proprio adesso con tutte le mie energie protese a dare il meglio che posso. Non vedo gli altri musicisti come antagonisti, mi piace incontrarli e farmeli amici, se così non fosse la vita sarebbe davvero brutta. Non voglio certo morire per un ulcera gastrica!

Come vivi la realtà quotidiana fuori dal gruppo, che persona sei sia nel privato che come artista?
Questa domanda è strettamente collegata alla mia filosofia. La vita vale la pena di essere vissuta in quanto offre molte possibilità. Mi piace assaporare ogni aspetto della vita e questo include sia la vita con la band che quella fuori dal gruppo. Probabilmente conosci molto bene cosa voglio dire: la "Dolce Vita". Queste due parole non significano che mi piace essere ozioso, ma esattamente il contrario. C'è un'altra caratteristica che mi descrive piuttosto bene: sono un perfezionista, voglio ottenere il meglio in qualsiasi contesto mi trovi. Gli unici confini che ho risiedono nel profondo della mia mente.

Quali sono le tue ambizioni e le aspettative per il futuro?
Andare più lontano che riesco e potermi divertire il più possibile. Questo non significa che voglio suonare del surf punk, preferisco comunque la musica oscura, perché la malinconia e la tristezza sono sentimenti che offrono maggiori possibilità espressive della gioia. Qualche volta è piacevole soffrire, che tu ci creda o meno.

GB

Recensioni: e-mania; .enetics


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