Avete avuto dei momenti molto
difficili, ma penso che questo nuovo album sia qui per dirci che li
avete superati?
Questo nuovo disco rappresenta il meglio di quanto potevamo
esprimere artisticamente. E’ vero che abbiamo avuto dei momenti
veramente duri, ma non abbiamo mai pensato di smettere, abbiamo sempre
saputo che il cuore del gruppo continuava a battere. Pertanto E-Mania
non significa che siamo sopravvissuti, perché non abbiamo mai
rischiato di morire. Invece, il nuovo album rappresenta la musica
migliore che potevamo comporre e spero che la gente se ne accorga
e che ci stimi: siamo una band onesta e forte, che ha saputo mostrare
anche il suo lato umanamente più debole.
Ci puoi parlare delle nuove
canzoni?
Il tema principale del nuovo album è la battaglia quotidiana
contro le debolezze umane. Siamo persone che amano divertirsi e che
amano i momenti felici, ma sappiamo e riconosciamo che ci sono momenti
bui nella vita. Si perdono amici, parenti, persone che significano
qualcosa. La società contemporanea vuole farci credere che
siamo padroni della nostra vita e che possiamo controllare tutto,
ma ci sono davvero tante occasioni che ci ricordano, invece, quanto
siamo impotenti. Cadere in queste circostanze è il modo migliore
per poter capire e apprezzare il nostro nuovo disco. Musicalmente
ti posso dire, senza dubbi, che siamo diventati più estremi:
le chitarre non sono mai state così heavy, le tastiere non
sono mai state così spaziali, la batteria e il basso non sono
mai stati così groovy e, infine, le vocals non sono mai state
così emozionali e suggestive. Può bastare?
Dove trovate l’ispirazione
per scrivere le vostre canzoni?
Siamo ispirati indirettamente dalla realtà quotidiana.
Quando entriamo in sala di registrazione, portiamo con noi le nostre
esperienze personali, anche se cerchiamo di lasciare fuori dalla porta
il mondo esterno. In sala cerchiamo di ricreare una nostra realtà,
così come la percepiamo con le nostre sensazioni, è
un processo artistico emozionale, che parte dal cuore.
Che filosofia avete?
La mia è piuttosto semplice: voglio avere la possibilità
di cambiare la mia vita completamente da un giorno all’altro.
Se non dovessi essere soddisfatto di quello che sto facendo, desidero
poter fare qualcosa di diverso. Una seconda regola: non fare mai una
cosa che non ti piace fare! La regola successiva è: non prendere
mai niente per scontato, nulla ti è dovuto. Infine: non sei
mai una vittima, dipende sempre da te cambiare il tuo fato.
La tua visione della realtà,
quindi, è…
Il mondo è cattivo, ma la vita vale sempre la pena
di essere vissuta. Sono piuttosto soddisfatto della mia vita. Se tu
dovessi avere solo momenti felici come vivresti? Probabilmente non
saresti nemmeno capace di gioirne. Per questo io sono grato sia per
i momenti belli che per quelli brutti. Tutto dipende da te, da come
li vivi, così impari a rileggere sotto una luce nuova tutta
la tua vita.
Quali sono le canzoni che
meglio vi rappresentano?
La mia canzone preferita è “Demons”, perché
rappresenta in modo perfetto le musiche e i testi del nuovo album.
Se qualcuno desidera farsi un idea chiara di chi e cosa siamo in poco
tempo allora credo che debba ascoltare questo brano.
Cosa pensi di chi ritiene
che i testi abbiano molta influenza sui giovani?
Non credo che la musica abbia il potere di trasformare i
giovani in killers. Ci sono molte altre circostanze che sono responsabili
dei massacri tipo quello recentemente avvenuto a Littleton. Più
precisamente penso che in generale i testi siano uno specchio della
coscienza dell’artista e della società in cui viviamo.
Pertanto, sono convinto che ogni artista rifletta ciò ce vede,
in particolare se è capace di tenere gli occhi aperti. Lo puoi
leggere come un’interpretazione del mondo reale, se la musica
e i testi possono far pensare la gente penso che questo sia solo positivo
e non ci vedo nulla di negativo.
Nel vostro sound ho riscontrato
molti influssi provenienti dalla dark wave anni ottanta, ma con un
approccio molto moderno.
Quando scriviamo le canzoni non ci preoccupiamo delle possibili
influenze che vi si possono trovare. Ci sono molte bands degli ottanta
che hanno creato momenti veramente dark e atmosferici che ci possono
avere ispirato, ma questo avviene solo a livello inconscio. Siamo
un gruppo di cinque persone che si scambiano delle impressioni su
come deve svilupparsi il sound degli Evereve. Queste impressioni risiedono
nel profondo del nostro cuore dove non c’è posto per
ragionamenti del tipo: “Wow questo riff è grande, cerchiamo
di adattarlo al nostro sound!” Stiamo vivendo nell’anno
2001 e siamo perfettamente coscienti di questo. Una cosa è
certa: noi non apparteniamo a quel tipo di persone che vivono ancorate
ai cosiddetti “bei vecchi tempi”.
Quali sono i tuoi artisti
preferiti?
Ci sono bands e artisti che ammiro, ma l'ispirazione viene
dal mio cuore e dalle mie palle. Come sai, suono il basso e se quello
che sto suonando col mio strumento mi fa sentire bene fisicamente,
allora si tratta di roba buona. Sono sicuro che capisci cosa intendo
dire. Comunque uno dei mie artisti preferiti in assoluto è
David Bowie: è sulle scene da circa trent'anni (nda di più,
di più, i suoi primi singoli risalgono al '64, mentre il primo
Lp è del '67) e le sue idee sono sempre fresche. Mi piacciono
gli artisti che sanno cambiare e David è un perfetto camaleonte.
Cosa pensi dell'attuale scena
gothic? Non pensi che ci siano troppe band in circolazione?
In generale oggi abbiamo il problema che è davvero
facile produrre e registrare un disco. L'interesse principale dell'industria
discografica è di fare più soldi possibile, così
affossano il mercato con prodotti realizzati in economia, ma che vendono
a prezzo pieno. A loro non interessa se nel disco c'è veramente
qualcosa di speciale o meno, è sufficiente che ci sia qualcuno
che alla fine compri il CD e tutto va bene. Un tempo le case discografiche
dovevano fare molti calcoli, le produzioni erano molto più
costose, pertanto dovevano valutare con cura se avrebbero recuperato
i soldi investiti. Oggigiorno il rischio non è più così
alto. Non mi sto lamentando di questo, perché non mi interessa
cambiare queste cose, personalmente mi interessa usare le mie energie
in modo più creativo.
Pensi che sia una cosa buona?
E' la realtà, pertanto non mi interessa se questo
è buono o cattivo, è così e basta. E' il nostro
fato, il nostro destino, la nostra fortuna, chiamala come vuoi. Essere
qui in questo posto, proprio adesso con tutte le mie energie protese
a dare il meglio che posso. Non vedo gli altri musicisti come antagonisti,
mi piace incontrarli e farmeli amici, se così non fosse la
vita sarebbe davvero brutta. Non voglio certo morire per un ulcera
gastrica!
Come vivi la realtà
quotidiana fuori dal gruppo, che persona sei sia nel privato che come
artista?
Questa domanda è strettamente collegata alla mia filosofia.
La vita vale la pena di essere vissuta in quanto offre molte possibilità.
Mi piace assaporare ogni aspetto della vita e questo include sia la
vita con la band che quella fuori dal gruppo. Probabilmente conosci
molto bene cosa voglio dire: la "Dolce Vita". Queste due
parole non significano che mi piace essere ozioso, ma esattamente
il contrario. C'è un'altra caratteristica che mi descrive piuttosto
bene: sono un perfezionista, voglio ottenere il meglio in qualsiasi
contesto mi trovi. Gli unici confini che ho risiedono nel profondo
della mia mente.