Quarta
prova in studio per questo ottimo gruppo italiano, che perde il bassista
Giovanni Bellosi, ma che trova nel virtuoso Ricky Zanardo un più
che degno sostituto.
Prog Metal personale ed energico quanto basta per collocare senza
timori o reverenze i nostri all'interno del panorama internazionale.
Il nuovo disco è davvero sorprendente e presenta un sound fresco,
che miscela in modo originale Rush e King's X, come dire la tradizione
con le nuove frontiere del metal.
L'epica "Black Rain" testimonia felicemente questa attitudine.
La potente "South End" ricorda certi Faith No More con il
suo riffing funkeggiante e mostra come i nostri riescano a cambiare
atmosfera con naturalezza a testimonianza di un songwriting molto
vario e convincente. La dinamica "Sorry for the Carpet"
è un altro brano di spessore, che non mancherà di piacere.
"Night Song" è un breve e piacevole lento, che parte
come un classico dei Beatles e poi cambia sound e ricorda i Pallas
di The Sentinel. Con "Kite in the Abstract Picture" si torna
alla doppia cassa e a ritmi serrati molto power, ma con un pregevole
tappeto sinfonico. Il batterista Walter Rivolta da il meglio di se
in "At the Mercy of the Wind". "Try to Live" è
un roccioso hard rock molto seventies seguito dalla ballad "Future
is..", bella, ma un po' troppo convenzionale. In chiusura troviamo
la bonus track "The Monster Comes" ed è ancora energia
pura, uno dei brani più personali e interessanti del disco,
con la sua miscela di nuovo metal e prog.
Ottima prova tecnica di tutti e quattro i componenti del gruppo e
Franco Giaffreda ha una voce piacevole, anche se non molto potente.
Un grande album che, speriamo, possa portare molta fortuna a questa
nostra band. GB
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