Fang è un artista complesso e sperimentale nel senso più
puro. Nella sua decennale carriera ha approfondito vari aspetti musicali,
ma non sembra per nulla appagato.
Cresciuto alla scuola di Brian Eno, ha prodotto dei dischi di world
music al limite del progressive e in questo CD si cimenta nuovamente
nel suo territorio preferito: la musica orientale.
Partendo da armonie semplici si diverte a giocare con le strutture
musicali, inserendo algoritmi di matematica frattale e cercando di
dare una tridimensionalità alla sua musica. Probabilmente il
disco risulterà di difficile lettura per chi, come me, non
è abituato ad ascoltare delle sperimentazioni elettroniche,
ma il fascino di quest'opera è indiscutibile. L'utilizzo di
strumenti tradizionali orientali, inoltre, rende questo disco misticamente
evocativo e intimamente introspettivo. La ricerca esoterica sottostante
non è un veicolo commerciale, ma è l'anima che sorregge
le tredici tracce che compongono questo CD. Anche in questo caso siamo
al limite dell'ambient, ma la complessità, celata dalla rilassatezza
dei brani, è interiormente esplosiva. GB
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