Ecco una ghiotta ristampa! Chi si fosse perso questo gioiellino dell’
Hard Rock FM del 1990 questa volta non se lo deve far fuggire. I Fate
provengono dalla Danimarca e si formano nel 1985. Dotati di un notevole
songwriting infarciscono i loro pezzi con funambolici assoli di chitarra.
Il gruppo è formato da Per Henriksen (voce), Peter Steincke
(basso), Bearne Holm (batteria) e da Mattias Eklundh (chitarra).
Vediamo in dettaglio cosa ci propone il disco, con l’iniziale
“Gotta Have It All” siamo al cospetto di un orecchiabile
Hard Rock con tanto di cori. I richiami ai Quiet Riot sono evidenti
ed il brano scorre via felicemente. “You’re The Best”
ha un ritornello di semplice ed è ottimamente supportato dalla
chitarra di Mattias. Esempio di come va suonato questo genere, ragazzi.
rubate con l’orecchio. La sensualità fuoriesce dai solchi
di “Walk On Fire” , mid tempo tipico di quel periodo storico
musicale.
Un arpeggio di chitarra e la bella voce di Per aprono la semiballata
“Freedom”, dove semplici soluzioni a volte si dimostrano
essere quelle più indovinate. Ritornello scontato ma ben congeniato.
Con la successiva “Won’t Let You Down” il ritmo
risale, i Fate mostrano i denti ma sempre con melodia e garbo. Ipotetico
7”.
Le svisate di chitarra (che sembrano tastiere) di “The Whalesong”
fanno da introduzione ad un altro momento da alta classifica dal titolo
“Larry”. La canzone si dimostra essere a pieno titolo
radiofonica.
“God Times Coming” non discosta nulla di quello che sino
ad ora abbiamo ascoltato, mentre la struttura di “One By One”
mi fa venire in mente “I Surrender” dei Raimbow. Forse
questo è il brano meno interessante del disco. Si riaffilano
le lame con “Surgeon In Love”, la canzone taglia e cuce
le nostre orecchie, il ritmo prende e questi sono sicuramente i Fate
migliori. “Wanna Be Your Lover” è un classico dell’
Hard Rock dal profumo maschio e si finisce con gran classe grazie
a “Think For Youself”.
Due sono le bonus-tracks contenute nella ristampa, “Just A Stranger”,
mid tempo alquanto anonimo e scialbo e quello più assassino
di “Don’t Do Drugs” con chitarre in evidenza. Credo
di essere stato abbastanza chiaro, a voi la scelta. MS
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