Quartetto al debutto discografico tra pop raffinato e sonorità
inglesi di primi anni ‘80, si sono fatti notare tanto che il
video del primo singolo “Amos (Togli il male come l’Oki)”
è stato distribuito da XL Repubblica nel 2012 e ancora all’inizio
del 2013, sempre XL Repubblica ha patrocinato l’uscita di questo
Ep. Il tema del disco è il passaggio dall’infanzia/adolescenza
all’età adulta, ecco quindi spiegata l’immagine
piuttosto provocatoria di copertina della bambina che si appresta
a fumare una sigaretta.
Il primo brano proposto è “La Quiete”, un bel giro
di basso ci introduce in un pezzo introspettivo, che riflette sulla
disillusione di certi amori che non funzionano, sulla fine di certi
sogni, che sembravano tanto belli e solari, ma che poi possono svelarsi
più complicati del previsto. Piace il motivo musicale, il cantato
un po’ nasale ricorda certo cantautorato impegnato, creando
un contrasto particolare. “Amos (Togli…)” ha un
incedere lento e pulsante, il testo è più profondo di
quello che può far pensare il titolo, forse anche troppo per
un pubblico fast food, ma dimostra una buona personalità, bello
il giro acido di chitarra. “L’Età del Bronzo”
è piuttosto contagiosa col suo ritmo incalzante, le reminiscenze
new wave sono molto marcate e intrigano con un testo ancora una volta
specchio di un disagio in cui molti si possono riconoscere. Il quarto
brano è una cover di Jannacci, “Vincenzina e la Fabbrica”,
piace vedere questa citazione “colta”, resa in chiave
attuale da un arrangiamento riuscito. Si chiude con la ballata “L’Adolescente”,
una riflessione amara sul tema del disco, la fine dell’adolescenza,
che in fondo è un trauma per tutti, anche per chi non lo vuole
ammettere.
Il gruppo possiede una buona personalità, forse devono osare
un po’ più di aggressività, che non vuol dire
suoni più duri, ma solo diventare più graffianti ancora,
secondo me possono davvero sorprenderci. GB
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