Rock Impressions
 

INTERVISTA A SIMONE FIORLETTA E ANDREA DE PAOLI
di Massimo Salari

Un benvenuto a tutti e due, siete dei musicisti di Metal Progressive di due band differenti, Andrea De Paoli tastierista (Labyrinth, Vision Divine, Shadows Of Steel) e Simone Fiorletta chitarrista (Moonlight Comedy), potete brevemente farci una biografia delle vostre carriere, per i lettori che ancora non vi conoscono?
Andrea: Be' diciamo che non mi sento solo un musicista metal progressive ma un musicista. Non mi precludo a nessun tipo di genere musicale, difatti sto lavorando in diversi generi, dal country rock al metal, alla fusion acid/latin jazz dove comunque porto sempre la mia esperienza rock/metal e fusion. Le situazioni in campo musicale sono state tutte importanti ma quelle piu' degne di nota le ho avute sicuramente con i Labyrinth, Vision divine e Tony Liotta Human Steps, con i quali ho effettuato tour in tutto il mondo e ultimamente anche seminari soprattutto in Germania, e attualmente con Simone Fiorletta, collaborazione che si sta rivelando davvero entusiasmante.
Simone: Ciao Massimo, lasciati prima ringraziare per la tua gentilezza nell’intervistarci!!! Sono Simone Fiorletta, chitarrista dei Moonlight Comedy. Oltre la band in questione, con cui proponiamo Power-Prog. Metal, porto avanti anche un mio progetto da solista a mio nome. Con la band ho pubblicato un primo album, “The Life Inside” di distribuzione mondiale, nel Settembre del 2004; mentre da solista ho avuto modo di pubblicare “The Beginning”, nell’Ottobre 2004 di distribuzione nazionale, e “Parallel Worlds”, nel Settembre 2005 di distribuzione mondiale. Ho avuto modo di esibirmi con artisti quali Neil Zaza, noto guitar-hero americano, oppure con la mia band abbiamo condiviso il palco con gruppi italiani quali Novembre, Teatres Des Vampires, Secret Sphere ed altri. Comunque mi conoscerai meglio nel corso di questa intervista…

Avete unito le vostre strade per dedicarvi ad un progetto comune dal nome Les Enfants prd, in cui vi occupate di spot, films e TV. Di chi è stata l’idea e come nasce questo incontro?
Andrea: Les enfants prd. non e' un progetto che abbiamo inventato noi ma che esisteva già da tempo. Vi racconto come e' andata. Trattasi di uno studio di produzioni musicali soprattutto su colonne sonore televisive nel quale a suo tempo ero stato chiamato a collaborare Dopo un po' ho conosciuto Simone il quale e' stato subito coinvolto dato il suo grande talento compositivo e il gusto musicale davvero non comune.
Simone: Come ti ha detto Andrea, io sono stato coinvolto grazie a lui e per questo lo ringrazio di nuovo in quest’occasione anche se per ora ancora non ho realizzato nulla dato che, come sai, sono alle prese del mio prossimo album e di quello dei Moonlight Comedy.

Chi c’è con voi e cosa avete prodotto fino ad ora?
Simone: Lascio rispondere Andrea…
Andrea: Diciamo che siamo un decina di tastieristi quasi tutti turnisti di musicisti italiani quali Vasco, Pino Daniele e anche internazionali come Astor Piazzolla e Angun, tranne me che sono piu' di estrazione rock/ fusion. Poi c'e' Simone come chitarrista insieme a Max Riolfo e Andrea Belcastro che sono i proprietari dello studio nonche' compositori. A livello di produzioni abbiamo scritto colonne sonore per Vivere il mare, Linea blu, Futura city sulla Rai e anche per Desconocidos su Sky.

Tu Andrea vai a suonare anche nel nuovo disco di Simone in uscita per quest’anno, di cosa si tratta per la precisione?
Simone: Andrea, attento a quello che dici!!!
Andrea: E' Simone che mi ha invitato; e' il suo disco solista ed io ho accettato volentieri dato che la sua musica mi ha colpito per il gusto e la freschezza compositiva. Non capita tutti i giorni di sentire chitarristi come Fiorletta che compongono stando al servizio della melodia e della canzone senza per questo tralasciare il piacere di esprimere questi fattori utilizzando grande tecnica.
In ogni caso per conto mio sta nascendo un gran disco strumentale forse uno dei migliori che si avrà occasione di sentire da tempo dove si trovano molti elementi provenienti dall’ hard rock, fusion, progressive, dove c'e' quindi grande libertà di espressione con ben definita la matrice compositiva di Simone.
Simone: Va bene va, te la sei scampata bene…eh eh

A proposito di nuove realizzazioni, come ha risposto il pubblico all’uscita del nuovo “Freeman” (Labyrinth)?
Andrea: Considerata la situazione pessima del mercato direi molto bene soprattutto in Italia e Giappone dove siamo decisamente in attivo. Il pubblico ha recepito bene il nuovo corso. Soprattutto quello piu' maturo e non ancorato a determinati clichè propri del metallo considerato piu' purista. Anche la critica ha premiato il nostro coraggio e la volontà di emergere dalla pozza di prodotti statici che affollano il mercato. A noi non importa nulla delle tendenze, Vogliamo solo scrivere musica di qualità con cognizione di causa cioè che trasmetta qualcosa a noi e il piu' possibile a chi ci ascolta.

…. E “The Life Inside” per i Moonlight Comedy è stato accolto altrettanto bene come dalla critica?
Simone: Senza entrare nei particolari, posso dirti che noi siamo molto soddisfatti del riscontro che ha avuto “The Life Inside”, motivo anche per cui a breve sentirete di nuovo parlare di noi!!!
Partendo dal presupposto che personalmente sono sempre del parere che si può fare sempre meglio, ai miei occhi l’album in questione è una sorta di fotografia che abbiamo davanti per vedere, con il senno di poi, ciò che non ci piace di noi per apportare le dovute modifiche. Credo che attualmente abbiamo fatto dei grossi passi in avanti e chi ha avuto modo di ascoltare il nostro debutto, troverà grosse e sorprendenti sorprese nell’ascoltare il suo successore.

Per Lion Music aspettiamo entro Agosto il nuovo disco “Donothy”, ci puoi svelare qualcosa, oppure ci dobbiamo attendere sorprese dai Moonlight Comedy?
Simone: Innanzi tutto voglio dirti che vorremmo posticipare l’uscita a Settembre…una volta avuta la conferma sarai il primo a saperlo!!!
“Dorothy” rispecchia a pieno l’anima dei Moonlight Comedy di oggi. A differenza di “The Life Inside”, composto da songs provenienti da una demo completata per l’occasione dell’incisione di un album ufficiale, “Dorothy” è nato completamente con la consapevolezza che ogni singola nota che buttavamo giù sarebbe stata incisa su un disco e pubblicata in tutto il mondo…puoi capire, quindi, che lo spirito compositivo è stato ben diverso da tutti i fronti: tecnica, melodia, protagonismi vari e via dicendo.
Obbiettivamente, ma senza alcuna presunzione o mania di grandezza, posso anticiparti che con questo lavoro abbiamo molto da dire e ne siamo pienamente soddisfatti.
Per quanto riguarda le registrazioni, ti dico che stanno procedendo per il verso giusto. Abbiamo quasi finito di incidere le voci dopodichè ci dedicheremo al missaggio…cosa di cui siamo molto fiduciosi dato che siamo nelle mani di Mauro Matteucci, nostro fonico e produttore, del Legend Digital Studio di Roma.

Cosa vi accomuna come artisti?
Andrea: Direi che abbiamo molto in comune, soprattutto la ricerca del gusto e della qualità compositiva ma siamo anche molto diversi nello stile perchè ognuno di noi due ne ha uno proprio particolare. Per questo sta uscendo qualcosa di davvero interessante.
Simone: A mio avviso, entrambi abbiamo una grandissima passione e “stima” nei confronti della dea MUSICA. Entrambi non ci facciamo problemi se passiamo le intere giornate o nottate con lo strumento in mano per cercare di sfornare più idee possibili. Posso anche dire che siamo abbastanza simili come carattere, infatti ci troviamo molto bene anche a parlare del più o del meno quando non si tratta di musica.
Giustamente come detto da Andrea, siamo molto uguali ma nello stesso tempo, molto diversi.

Qual è l’assolo di chitarra più bello di tutti i tempi ?
Andrea: Posso rispondere anche io anche se non sono un chitarrista? Ce ne sono molti, be' uno di quelli che mi ricordo per primo e' l'assolo centrale di “Tornado Of Souls” di Marty Friedman, in “Rust In Peace” dei Megadeth, veramente stupendo.
Simone: Ma come Andrea?! Non hai nominato neanche un mio assolo?!?!...A parte gli scherzi…personalmente non sono tipo che si pone classifiche del genere, oppure cose del tipo “il miglior chitarrista del mondo” e via dicendo…posso solo dire che mi è rimasto impresso il solo di Petrucci in “Another Day”, tutti i soli del grande Satriani e del mito Neil Zaza. Però così come loro, potrei portarti anche altri tanti esempi differenti…loro, indubbiamente, sono i primi che mi vengono in mente.

E di tastiera?
Andrea: Be' quasi tutti quelli di David Sancious nei Live con Eric Clapton, ogni assolo di Kevin Moore e l'assolo di Luciano Luisi in Diamante di Zucchero.
Simone: Su Kevin Moore sono pienamente d’accordo con Andrea…ma come non nominare i soli del mitico Mc Pauls?!...non nego che sono un grande stimatore dei LABYRINTH.

Ora Simone, possiamo attenderci una tua collaborazione in un disco di Andrea?
Simone: Bhè, questa domanda dovrebbe essere rivolta ad Andrea!!! Io posso solo dirti che se avrò modo di essere coinvolto da lui in qualche suo lavoro, sarò ben lieto ed orgoglioso di soddisfare, o quanto meno, provare a soddisfare a pieno le sue esigenze.

Simone, ritorniamo al tuo nuovo solo album, con te ci sono musicisti come Pasko (Loredana Bertè, Cans) al basso e Tony Liotta (Santana, Sting, Tina Turner, Chick Corea….) alla batteria, come vi siete conosciuti?
Simone: Anche in questo caso devo ringraziare il caro Andrea.
Tutto è iniziato con la pubblicazione di “Parallel Worlds”…una volta avute le copie promozionali in mano, non ho esitato ad inviare una e-mail ad Andrea, che ancora non conoscevo personalmente ma solo di fama, per chiedergli se fosse disposto ad ascoltare la mia musica dato che per me lui è sempre stato un grandissimo musicista da tutti i fronti: tecnica, sound, inventiva, melodia e tutto ciò che concerne il mondo della tastiera.
Sin da subito si è mostrato essere una grande persona oltre che musicista, rispondendomi tempestivamente alla mia e-mail e non esitando nemmeno per un attimo ad ascoltare il mio disco. Una volta inviatagli la copia, ho ricevuto una sua lunga e-mail in cui mi descriveva per filo e per segno tutto ciò che pensava del mio lavoro…dato che erano tutti giudizi positivi, in mezzo ai quali c’era anche qualche consiglio per migliorarmi, ho colto l’occasione al volo per proporgli di affiancarmi nella mia nuova “fatica”…e così Andrea è entrato nella line-up. Dopo poco tempo è stato lo stesso Andrea a presentarmi Tony e Pasko, altre due grandi persone e musicisti…e così si è completata la line-up del mio nuovo disco.

Andrea, anche tu hai collaborato con Tony Lotta, questo tuo ingresso nella musica Rock/Fusion nel tempo potrebbe distaccarti dal Metal? Cosa vi hanno lasciato questi artisti?
Andrea: Diciamo che Tony suona piu' che altro acid/latin jazz e pop. Come ripeto mi piace spaziare da un genere all'altro. Secondo me si fa bene sia introdurre elementi tipici del metal o del progressive nell' acid jazz e viceversa. Posso assicurare che si ottengono grandi risultati. La prima cosa che ci vuole per fare il musicista e' grande testa. Non servono solo le dita e l'anima. Se non si apre la mente creando un canale di comunicazione tra tutti questi generi un musicista non potrà mai subire nessuna evoluzione, determinando la morte dell' ispirazione musicale e quindi del musicista stesso.

Quale consiglio vi sentite di scambiarvi?
Andrea: E' una domanda davvero interessante!!! Sicuramente vorrei dire a Simone di continuare così, bene, come sta facendo adesso. E' in gamba, si sa muovere molto bene in questo ambiente e ha tanta testa. Tutte caratteristiche che gli faranno fare molta strada.
Simone: Andrea…così mi commuovi!!! Sin da subito ho sempre ritenuto che per me conoscere e suonare con Andrea sarebbe stata un grandissima esperienza dalla quale avrei potuto imparare tante cose. Indubbiamente Andrea ha percorso molta più strada di me nel mondo della musica, per questo non credo che possa dargli qualche consiglio…da lui posso e voglio solo imparare.

Vi ritenete più soddisfatti nel suonare in un disco completamente strumentale oppure in uno con dei testi?
Andrea: Non nascondo che fare un disco strumentale e' davvero rilassante! Non c'e' la voce che rompe le palle quindi risulta tutto piu' facile....Non me ne vogliano i cantanti!!! Ovviamente e' un paradosso :-) sentire una bella voce fa sempre piacere. La voce e' un gran bello strumento e cmq ho avuto la fortuna di suonare sempre con dei grandi cantanti.
Simone: Concordo con Andrea…fare dischi strumentali ti soddisfa da un punto di vista compositivo, nel senso che puoi buttare giù materiale a tuo piacimento senza preoccuparsi troppo se la parte sia più o meno dritta o spezzata o sincopata e chi più ne ha più ne metta; ma se si suona con un cantante che trasmette davvero emozioni, allora è bello anche farsi da parte e pensare “solo” alla riuscita complessiva della canzone.

Oggi il nuovo supporto ottico DVD sembra essere una prerogativa a cui nessun artista deve rinunciare, come mai la videocassetta di pochi anni fa non aveva gli stessi proseliti? Avete anche voi qualcosa in cantiere?
Andrea: Non faceva gli stessi proseliti perchè ora e' tutto multimediale. Il dvd lo puoi usare sul pc, su un lettore attaccato alla tv, sulle consolle. Ha grande capacità di memoria, e' piu' piccolo e pratico e se lo tieni con cura non si rovina come una vhs che basa il suo funzionamento su un nastro magnetico facilmente deteriorabile. Immagina di fare un album con allegato una Vhs. In un negozio di musica non ci starebbe nemmeno piu' il venditore!!!
Di progetti in cantiere c'e'un video didattico che si realizzerà quando il tempo non sarà piu' nemico.
Simone: Credo che oltre ad un fatto di “comodità” di un DVD piuttosto che VHS, ci sia anche il fattore “novità”: voglio dire che stiamo vivendo in un’era in cui la tecnologia continua sempre ad andare avanti con passi da gigante…il DVD starà passando anche la fase “moda”, cioè pubblicarne uno perché tutti lo fanno…
Se c’è qualcosa in cantiere?!...con i Moonlight Comedy abbiamo qualche idea che ci passa per la testa, però è ancora troppo presto per parlarne.

Qual è la cosa più strana che vi è capitata nella vostra carriera artistica?
Andrea: Ne sono successe troppe. Una volta in Germania mi dissero di essere stato il miglior cantante della serata!!! Oppure quando sono rimasto solo in mezzo al nulla perchè la tour crew mi aveva dimenticato in un parco sperduto in un sobborgo di Valencia.
Simone: Ma dici sul serio?! …Dopo un live con i Moonlight Comedy in Calabria, ci siamo fermati in un bar a bere qualcosa…dopo poco, il nostro bassista è riuscito a far ubriacare il bar-man che lavorava lì, parlo al passato perché non so se dopo quella sera l’hanno fatto lavorare ancora. Non è un fatto molto strano, ma per lo meno è simpatico…o no?!

Simone, il Progressive che momento sta passando? Ci sono nuove leve su cui puntare?
Simone: Secondo me non è solo una questione di periodo o via dicendo, ma data la stragrande maggioranza di gruppi in commercio, come in tutti i generi tra l’altro, si rischia spesso di incappare in bands che in realtà hanno ben poco da dire o da dimostrare quindi si finisce con il pensare che sia proprio un periodo non fruttifero del genere…magari basta solo guardarsi un po’ attorno per scoprire che la scena musicale Progressive, come quella Power, Trash, Death ecc. ecc. non è mai morta e non morirà mai.
Non voglio sembrare “troppo sicuro di me”, ma credo che con l’uscita del nuovo disco della mia band, si smuoverà qualcosa nei cuori dei patiti del genere.

Andrea, a quale delle tue band ti senti più legato e perché?
Andrea: Ai Labyrinth senza ombra di dubbio. Siamo quasi una famiglia abbiamo passato tanti anni insieme bei momenti e brutti momenti cercando di scrivere sempre musica insieme e superando sempre insieme ogni tipo di inimmaginabile difficoltà. In pratica da quasi teen ager mi ritrovo ora trentenne sempre con loro...

Un vostro pregio ed un difetto:
Andrea: Pregio: Impulsività Difetto: Impulsività
Simone: La tanta voglia di fare…è il pregio, ma anche il mio difetto perché se non dovessi riuscire a portare a termine un qualcosa preposto, allora vivo male e ne soffro.

Nel vostro progetto Les Enfants Prd vi danno la possibilità di fare la colonna sonora di un film, quale genere preferite? (dite in dettaglio quali potrebbero essere i passaggi più belli)
Andrea: Per adesso film veri e propri non ne abbiamo ancora in cantiere .Mi piacerebbe molto realizzare un colonna sonora per un film di fantascienza tipo Matrix o la Guerra dei mondi ma anche film Horror.
Simone: Non so il perché, ma mi hanno sempre colpito le sigle e le musiche dei tipici telefilm americani…Sai?! Quelli in cui c’è sempre la famigliola perfetta con i figli stimati da tutti, tutti in gamba, senza nessun difetto. Ecco, se potessi scegliere, vorrei cimentarmi in un lavoro del genere…

Non posso esimermi dal chiedervi come vedete oggi la scena musicale italiana, è in evoluzione oppure vive un periodo di staticità?
Andrea: La scena italiana. Dipende molto dall'esterofilia degli italiani stessi . e' un aspetto della nostro paese che proprio non sopporto in qualsiasi campo non solo nella musica ti faccio un esempio. Se uno fa qualcosa di sbagliato o arriva in ritardo o non funzionano determinate cose arriva sempre qualcuno che ti dice “ Facciamo le cose all'italiana” Ecco questo comportamento e' davvero fastidioso e cio' si rispecchia anche nella musica.Mi e' capitato di leggere su dei forum per esempio dei commenti sui Lacuna coil.Sono il gruppo italiano che ora sta avendo piu' successo, strameritato peraltro,ma soprattutto in America e molti ascoltatori italiani di basso profilo intelettuate nonche' permeati da grande invidia si sono permessi di dire che sono venduti e tante altre belle cose. Se fosse un gruppo svedese allora sarebbe grandioso.Ma ci rendiamo conto di quanto siamo stupidi?A Cosa dovrebbe aspirare un musicista professionista a suonare tutta la vita in una cantina e a non gradire il successo , se arriva,o non avere ambizioni? Non e' soltanto esterofilia ma anche iposcrisia e gelosia.In tutti paesi scandinavi i gruppi metal di punta dei rispettivi paesi fanno dischi d'oro d'argento di platino alla faccia nostra perche' sono indubbiamente supportati da una situazione mentale nonche' culturale come si deve.La scena in Italia c'e' ma non e' ancora giustamente sviluppata perche' le band fanno sforzi combattendo contro i mulini a vento.Sono molto piu' rispettate e considerate all'estero.Premetto che in ogni caso non c'e' l'obbligo di comprare un disco italiano a priori ma neanche snobbarlo sempre a priori, basta giudicare con obiettivita'.Altro comportamento sbagliato da parte di molti giornalisti specializzati specie alla fine degli anni '90 e' stato quello di osannare prodotti italiani di bassissima qualita, situazione che ha portato ad inflazionare il mercato italiano trasformandolo in un stagno di mediocrita'.Aspetto che e' in contraddizione con il precedente e che ha contribuito a rafforzare una certa mancanza di rispetto riverenziale da parte di chi ha realizzato opere di grande qualita' dal momento che costoro poteva venire identificato con quest'onda musicale.I locali poi dovrebbero migliorare l'atteggiamento, i giornalisti avere piu' cultura musicale, i musicisti stessi a pretendere di piu' e a non calarsi le braghe di fronte a certe situazioni.Dagli americani per esempio ho imparato che bisogna vendersi al meglio, pretendere di piu' da chi ti lavora intorno, non peccare troppo di falsa modestia ma essere consapevole dei propri limiti per superarli e dei propri pregi.L'Italia, ad ogni modo, per molti aspetti avrebbe solo da insegnare agli altri se ci fosse una mentalita' diversa ma probabilmente e purtroppo questo non si puo' cambiare.Altro tallone d'Achille 'e' la nostra cultura musicale moderna, soprattutto per quanto riguarda la massa. Negli anni sessanta e settanta cominciavano a sentirsi band come i Led zeppelin, I Cream, Jimi Hendrix i Deep purple ma qui regnava sempre e cmq la canzonetta.Invece dovremmo pensare di piu' a chi siamo stati con l'Opera di Verdi o di Puccini o il genio di Vivaldi e che in musica in tutto il mondo si usano termini italiani per indicare tempi e misure, ma anche a chi potremo essere. Purtroppo cio' ce lo dimentichiamo sempre
Simone: …sacrosante parole. Mi dispiace nel dirlo dato che siamo italiani, ma personalmente non ho assolutamente tanta stima nei confronti di parecchi nostri concittadini. La difficoltà maggiore che una band italiana incontra inizialmente è quella di affermarsi nel proprio paese, mentre magari all’estero diventa in poco tempo un gruppo di punta o per lo meno un gruppo seguito. Gli italiani snobbano gli italiani e si limitano ad eloggiare solo ed esclusivamente musica proveniente dall’estero…questo, però, è una cosa riscontrabile in tutti i generi, dal Metal al Pop, dalla Black music alla Dance e via dicendo.
Quindi più che un fatto di staticità, è un fatto di riuscire a dare alle band italiane l’appoggio giusto per avere delle basi forti per poi proporsi a testa alta in tutto i mondo.

Andrea, altri progetti imminenti?
Andrea: Ho partecipato in un disco dove sono presenti altri tastieristi europei e in piu' stiamo preparando il disco nuovo dei Labyrinth, degli Human steps e ho registrato anche in un progetto power/speed metal di cui non posso fare nome al momento.

Concludiamo con cattiveria: cosa invidi dell’altro?
Andrea: L'altezza! Simo e' alto 1, 96! Se si togliesse 6 cm sarei 1.80!
Simone: Caro Andrea, te l’ho scritto anche tramite sms cosa puoi invidiarmi…però forse qui è meglio se non lo dico…cosa invidio di Andrea?! Sinceramente ai miei occhi è talmente un grande amico che non riuscirei a provare invidia nemmeno sotto tortura. Tutto ciò che ha è perché se lo è costruito con il corso del tempo ed è tutto meritatissimo…grande Andrea!!!
…comunque se dipendesse solo da me,Andrea, ti darei i 6 cm!!!

Salari Massimo

Altre interviste: 2005

Recensioni: Parallel Worlds;
My Secret Diary


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