Sembra che uno strano destino faccia sì che spesso l’uscita
di un disco dei Marillion si accompagni a quella del suo ex ‘grande’
cantante Derek Dick, al secolo Fish. L’ultimo CD del nostro
- Fellini Days - mi aveva lasciato l’amaro in bocca e pertanto
mi sono avvicinato a questo nuovo CD con timore e un po’ di
pregiudizio.
‘The Field’, la prima canzone mi ha positivamente colpito
grazie ad un testo sentito ed impegnato ed al suo incedere folk unito
ad un bel lavoro della chitarra slide ad opera di Frank Usher, fedele
chitarrista del nostro. L’ecologica ‘Moving Targets’
mi ha ricordato il miglior Alex Harvey, rocker scozzese ed idolo del
giovane Fish, mentre ‘The Rookie’ vorrebbe essere hard
rock, ma non è cattiva abbastanza e sopratutto non fa ‘rockeggiare’;
ben diversa ‘Zoo Class’ con un testo bello ‘incazzato’
e piacevolmente laburista (capito Blair, “laburista” ,
se ti ricordi che cosa vuol dire questa parola) che con il suo incedere
blues ed un bel arrangiamento di fiati ti fa muovere i piedi e ti
fa ricordare che la Scozia non è solo terra di Cornamuse. Con
‘The Lost Plot’ la chitarra lascia il posto al pianoforte
ed alle tastiere che disegnano un brano vagamente reminescente del
Fish solista degli esordi. ‘Old Crows’ è, per contro,
una canzone disarmante per pochezza di idee e, diciamolo, per bruttezza
e ahimè anche la successiva ‘Numbers’ non è
che fa riprendere quota al disco, che inizia prendere una brutta china
e fa tornare in me l’idea che ormai il Nostro scozzese doc sia
artisticamente finito....
Ma... un momento, ecco un che si fa avanti un lento, dall’atmosfera
fumosa, da pub, che ti cattura e ti fa venire voglia di una birra
scura spillata per bene, e ti fa pensare ai tuoi amori passati e finiti:
il titolo del pezzo è ‘Exit Wound’ e ci fa ben
sperare. ‘Innocent Party’ sembra ‘Won’t Get
Fooled Again’ degli Who e non sarebbe male come canzone, ma
non ci sono Keith Moon e John Entwistle a dare la spinta al groove
e, con tutto il rispetto e l’amore per Fish, Pete Townsend è
autore dalle capacità di gran lunga superiori. Meglio il pop
di ‘Shot The Craw’, agrodolce nel testo e sognante nella
musica. Siamo ormai alla fine, e l’ultimo pezzo ‘Scattering
Crows’ è una ballad pianistica che potrebbe permettere
di fare il colpaccio al buon Fish, perché potrebbe avere un
bel airplay.
Che dire a questo punto: Fish è Fish, nel bene e nel male e
questo disco ce lo restituisce ancora non al meglio ma con qualche
segnale di risalita, in attesa di tempi migliori che, mi auguro per
lui, possano arrivare a breve. JM
Artisti correlati: Marillion
|