A seguito della pubblicazione della raccolta che celebrava i trent’anni
di attività di questa band tedesca, il gruppo ha ripreso vigore
e li ho visti molto attivi sul web, hanno anche pubblicato un live
distribuito gratuitamente, veniva chiesto solo la copertura delle
spese di spedizione. Della loro storia vi abbiamo già raccontato
nella precedente recensione, che vi invito a recuperare, ora abbiamo
un nuovo album su cui concentrare l’attenzione.
The Eternal Moment si apre con una track drammatica, A Talk With The
Dead è cupa e teatrale, un brano lungo più di otto minuti,
dove la band dimostra di avere la capacità di scrivere un pezzo
veramente interessante. Green è più leggera e melodica,
in un certo senso è in linea col gusto per la melodia di molti
artisti tedeschi. Piacevole, ma la seguente A Sweet Thing Called Desire
è davvero un pezzo notevole, ricco di pathos e le parti strumentali
sono articolate e profonde. La ballata acustica And You Run mi ricorda
certe magie dei primi Caravan, possiede una musicalità d’altri
tempi, inoltre verso la fine c’è un intermezzo jazzato
interessante. Discorso simile per Pilikua Akahai retta da ritmiche
inusuali. Anche in What Remains la band dimostra di saper scrivere
musica personale e mescola con disinvoltura rock e jazz. And You Rest
è un breve intermezzo strumentale molto poetico, dove spicca
un affascinante violino. Movie Moments ci riporta al lato più
rock e ruvido della band, che passa con disinvoltura da momenti di
lirismo a quelli drammatici. Si chiude con The Time Machine, brano
ruvido e riflessivo al tempo stesso, che ci fa apprezzare ancora la
buona vena di questi musicisti. A compendio troviamo la bonus track
The Dancing Stone, brano che stacca un po’ dai precedenti, pur
in una continuità compositiva che mostra un gruppo capace di
scrivere sempre in modo interessante.
I Flying Circus sono un ottimo esempio di artisti radicati nel passato
e capaci di avere un sound attuale. Se vi piace il rock fatto col
cuore e con capacità date loro un ascolto. GB
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