Rock Impressions

Focus Indulgens - Hic Sunt Leones FOCUS INDULGENS - Hic Sunt Leones
Doomymood

Genere: Doom
Support: CD - 2011


Il primo album di questa band toscana ci aveva fatto una buona impressione, se non altro per l’originalità del loro sound, che pur essendo radicato negli anni ’70, cercava comunque una via personale, ad un anno di distanza ecco che è uscito il secondo lavoro e alcune cose sono cambiate, il cantato è passato dall’inglese all’italiano e il songwriting si è fatto più maturo, le influenze progressive sono più marcate, il risultato è un sound in bilico tra Black Sabbath e le Orme, ancora più personale e intrigante. Il tutto è condito da un artwork molto esoterico, frutto delle visioni del leader della band Carlo Castellani.

Il disco si apre con il suono di un organo, distante, solenne, spettrale come un fantasma di un passato che non vuole morire… poi inizia uno strumentale sospeso nel tempo che pian piano si trasforma in un crescendo abbastanza epico, ma il carattere vero della band emerge nella successiva “Il Re e la Quercia”, il riff di chitarra è molto sabbatiano, ma la struttura è decisamente prog, questo lato è anche irrobustito dall’organo e dalle ritmiche complesse. “Figlio di Cagna” è il brano che mi piace meno, lo trovo piuttosto confuso nelle linee melodiche, alcuni spunti non sono male, ma poi si perdono in un caotico mix di troppe idee sovrapposte, a mio parere delle linee più semplici sarebbero state più efficaci. “Calendimaggio” ricorda molto i primissimi Black Sabbath, con l’omonima track, anche troppo, comunque sono bravi i Focus a ricreare certe atmosfere dannatamente dark. “Un Profeta dal Cosmo” sembra un po’ la summa di quanto la band è capace. Interessante anche “Era Autunno”, che si stacca dal repertorio precedente aggiungendo forti tinte psichedeliche, pur senza allontanarsi troppo. Chiude la suite “Vinsanto”, che recupera certi elementi epici del primo album e suggella un lavoro piuttosto ben strutturato.

I Focus Indulgens con questo disco hanno dimostrato di essere una band capace di evolvere il proprio cammino artistico, certo la loro proposta non è aperta al grande pubblico, ma gli amanti del dark prog e del doom sapranno fare tesoro di questo disco decisamente fuori dal coro. GB


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