Quello
dei Foghat è un nome caro a tutti gli amanti del classico hard
rock settantiano, fatto di blues distorto ed amplificato, e anche
se oggi non riempiono più gli stadi e forse pochi giovani sanno
chi sono, hanno una storia gloriosa alle spalle con tanti dischi,
circa venti fra studio e live album. A metà anni settanta ebbero
un discreto successo con l’hit “Slow Ride”, recentemente
inclusa in vari giochi (compresa una versione di Guitar Hero) e alcune
colonne sonore, ma oggi della formazione originale è rimasto
solo il batterista Roger Earl, un tragico destino ha unito nella morte
avvenuta lo stesso anno, il 2000, i due chitarristi storici Dave Peverett,
a causa di un cancro, e Rod Price a causa di un infarto, ma questo
non ha impedito di tenere viva la tradizione di questa band inglese.
Questo live è stato registrato nel 2007 negli USA, dove continuano
tutt’oggi a suonare regolarmente, davanti ad un pubblico molto
selezionato e ristretto, l’esibizione è riuscita così
bene, che la band ha voluto inciderla e se ne trova anche una versione
con titolo Live at the Blues Warehouse del 2009. La track list è
una sorta di best of del gruppo, ci sono tutti i loro cavalli di battaglia,
anche se essendo un singolo è comunque una selezione abbastanza
ristretta. Si apre con l’anthemica “Home in My Hand”,
la batteria da vita ad un groove molto classico su cui poi si innesta
la chitarra, poi entrano anche gli altri, belle linee melodiche reggono
il cantato, si respira aria di altri tempi, il blues pulsa con grande
energia. Molto più hard rock”Fool For the City”,
la band suona compatta e sicura, dimostrando tutta l’esperienza
accumulata ed è una gioia per le orecchie che amano queste
sonorità. Imponente l’avvio di chitarra di “Drivin’
Wheel”, molto classica e prevedibile invece “My Babe”,
ma è comunque divertente. Trascinante “Mumbo Jumbo”,
col suo riff secco, il ritornello è un po’ banale, ma
anche molto seventies. Non poteva certo mancare un bel boogie ed ecco
“Chateau Lafitte ’59 Boogie”, con grande prestazione
del gruppo. “California Blues” è uno splendido
esempio di rock blues, fatto con tanta passione e classe. “I
Just Want to Make Love to You” è un altro grande classico
della band, tutto da gustare, da questo punto è tutto un crescendo
con “Terraplane Blues”, la grande “Shake Your Money
Maker”, un rock ‘n’ roll potenziato e per finire
l’immancabile “Slow Ride”, che classe.
Queste grandi band del passato sembra proprio che non vogliano lasciare
il passo e continuano a regalarci grandi emozioni, certo questa è
musica che si rivolge ad un pubblico nostalgico di un certo modo di
far musica, ma che trova ancora terreno fertile anche fra i più
giovani, io amo ascoltare anche le cose più moderne e innovative,
ma un bel disco caldo come questo mi fa sempre un gran piacere. GB
Sito Web 1 +
Sito Web 2
|