Rock Impressions

The Foreign Resort - New Frontiers The FOREIGN RESORT - New Frontiers
Blvd Records
Distribuzione italiana: Black Nutria
Genere: New Wave / Post Rock
Support: CD - 2014


Vengono da Copenhagen, la capitale della Danimarca e hanno pubblicato il primo disco Offshore nel 2009, il secondo album Scattered & Buried è uscito nel 2012 ed ecco oggi il terzo lavoro, a cui possiamo aggiungere altri tre tra singoli ed Ep. Il trio danese sta proponendo un mix di new wave ottantiana e post punk, mescolati in un sound pieno zeppo di nostalgia per un periodo che è stato molto più creativo di quanto non pensino alcuni (pochi per la verità). Troviamo echi di dark wave, con Joy Division e Cure, troviamo sprazzi di eleganza dei Cocteau Twins, la malinconia dei Depeche Mode e le intuizioni post moderne dei NIN e molto altro ancora, ma soprattutto un sound che ci rituffa in un passato mai dimenticato.

L’album si snoda lungo nove brani uno più bello dell’altro a partire dalla trascinante “Dead End Roads”, che tra ritmi dark e melodie alla Echo & the Bunnymen sfodera un gusto assolutamente azzeccato, chi ha vissuto il periodo musicale di cui stiamo parlando riceverà un vero tuffo al cuore, la voce elegantemente malinconica del cantante Mikkel B. Jakobsen è perfetta per il genere, che dire poi del ritmo incalzante che pulsa preciso… non ci sono dubbi sono gli eredi della migliore tradizione instaurata dalle band citate. Ogni traccia è un piccolo affresco che mette nostalgia, non ci sono cali, piuttosto è un continuo molto omogeneo. “Alone” è l’esempio perfetto di quanto vado dicendo, tutto è coordinato in modo semplicemente perfetto. I fans dei Depeche Mode esulteranno sulle note di “Flushed”, con gli allievi che non devono temere i maestri. Ma senza voler citare ogni traccia possiamo dire che il disco è tutto convincente dall’inizio alla fine.

Di certo i the Foreign Resort non fanno nulla di veramente nuovo, però quello che fanno lo fanno molto bene e in un certo senso sono la continuazione dei gruppi citati, per qualcuno questo non ha molto valore, ma le loro composizioni sono molto belle e non lasceranno di certo delusi tutti gli amanti delle sonorità ottantiane. GB

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