I
Fragil vengono dal Perù e si sono formati nel '75, dal 1980
ad oggi hanno inciso 5 album in studio. Questo live è stato
registrato a Lima alla fine del '99 con il contributo di un'orchestra
sinfonica di ventisei elementi.
La formazione a cinque elementi è molto classica con voce e
chitarra acustica, chitarra solista, tastiere o flauto (molto presente),
basso e batteria, mentre i testi sono in spagnolo. Fin qua le note
in mio possesso, la musica di questo gruppo, come si può già
intuire, è un rock progressivo molto sinfonico e pomposo ai
limiti del pop (a me a volte hanno ricordato il Gen Rosso), la struttura
dei brani è piuttosto semplice e le canzoni sono tutte molto
orecchiabili, infatti, si sente spesso il pubblico che canta a squarcia
gola.
Musica solare e carica di vitale positività, spesso autoindulgente
e con un candore ingenuo che la pervade. Questa musica possiede una
genuinità e un'innocenza che possono risultare quasi stonate
a noi europei più inclini alla malinconia e ad atmosfere cupe
e contorte, ma questo disco è una boccata d'aria fresca. I
musicisti sono tutti molto bravi e, anche se non eccedono in virtuosismi,
offrono delle prestazioni altamente godibili.
La prima metà del disco è quella, a mio parere, un po'
più debole, poi con "Oda Al Tulipan" i ritmi di irrobustiscono,
esplode un intreccio molto epico basato su un giro vincente di tastiere,
mentre la parte ritmica finalmente mi fa sussultare. Piacevole anche
l'aggressiva "El Dicen Rock", anche se un tantino scontata.
L'intro di "Animales" rievoca addirittura i Deep Purple,
ma poi si cala. "Caras" è un altro brano meritevole,
con un buon incedere e una parte ritmica sopra le righe.
Un disco non indispensabile, ma onesto e piacevole a testimonianza
di una scena sudamericana vitale e tutta da scoprire. GB
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