Questo gruppo è stato fondato dal bassista Hiroyuki Sekine, che all’inizio pensava ad un progetto solista, poi si sono uniti a lui i chitarrista dei Bandvivil Issei Takami e il batterista jazz Toru Kubota e sono diventati un trio con prevalenza della chitarra. Nel loro sound sono riscontrabili molti elementi diversi, c’è ovviamente una base jazz molto sperimentale, ma anche del metal, del funky e del rock settantiano, se non altro nel modo di fare musica, nella ricerca sonora e nella voglia di trovare un sound sperimentale e ruvido.

Questo è il loro primo disco, ma già si impongono col loro sound accattivante, che nonostate l’elevata dose tecnica resta sempre molto fruibile. Potremmo definirlo prog rock con influenze jazz e metal, ma ogni definizione è mero esercizio di forma, mentre i contenuti di questo album di debutto sono molto solidi. Di certo è musica per cultori e non certo per la massa, è prog strumentale piuttosto complesso e molto poco incline alla classifica, ma chi ama il prog qui può trovare molto di cui gioire.

Dodici sono le composizioni che formano Space of Magic e dodici sono le magie con cui questi musicisti virtuosi dipingono i nostri silenzi. Ascoltateli e abbandonatevi al piacere di ascoltare musica. GB